Il politologo e filosofo russo Alexander Dugin è considerato il più influente esponente della corrente politica nota come 'neoeurasiatismo', corrente che si pone l'obiettivo di creare un 'mondo multipolare' incentrato sui valori 'neotradizionali' in opposizione al modello 'unipolare' e modernista di matrice statunitense e più in generale 'atlantista'.

L'ideologo neoeurasiatista: 'La guerra contro l'Occidente sta arrivando'

In un recente articolo pubblicato sul sito web di orientamento neo-eurasiatista Geopolitica.ru, lo stesso Dugin ha sostenuto che l'attuale situazione siriana possa degenerare in una nuova guerra mondiale.

Andando maggiormente nello specifico, il filosofo e politologo che l'attacco dell'Occidente alla Siria è il preludio a una nuova guerra e porta a uno scenario di stampo decisamente 'apocalittico'.

Su ciò, lo stesso Dugin ha affermato che la globalizzazione sponsorizzata dall'èlite 'mondialista' occidentale rappresenta il 'piano dell'Anticristo' e che, a seguito del conflitto, l'egemonia dell'Occidente liberale crollerà: assisteremo alla nascita di un 'nuovo ordine mondiale' fondato sul ritorno sulla scena internazionale della Russia e dell'Iran(Persia) 'neoimperiali' e della Turchia ritornata 'Impero Ottomano'.

Il politologo e i suoi ambivalenti rapporti con il governo russo

In passato Dugin è stato consigliere dell'attuale presidente della Russia Vladimir Putin e, stando a quanto sostengono diversi analisti ed opinionisti, le sue idee risultano essere alquanto influenti presso alcuni circoli culturali e militari generalmente simpatizzanti verso l'attuale politica estera ed interna russa.

Secondo alcuni opinionisti lo stesso governo russo si starebbe rendendo protagonista di una linea politica alquanto 'neoeurasiatista', in quanto la stretta alleanza con Iran e Siria e il sostegno verso i movimenti euroscettici di destra e di sinistra era stata già 'predetta' e auspicata dallo stesso Dugin negli anni 90.

Su ciò, c'è anche da dire che i rapporti tra il governo russo e Dugin risultano essere alquanto 'ambivalenti', in quanto il politologo è visto favorevolmente presso alcuni settori filo-governativi ma in generale viene visto ancora come un oppositore. D'altronde, lo stesso Dugin e diversi neo-eurasiatisti, alcune volte, hanno sostenuto che Putin risulti 'troppo liberale' per la loro ideologia.