Matteo Salvini avrebbe già deciso chi saranno i suoi alleati al governo dopo le nuove Elezioni politiche previste per l’autunno. Niente più coalizione di centrodestra con Giorgia Meloni, ma soprattutto con Silvio Berlusconi, ma alleanza, se pur con liste separate, con il M5S di Luigi Di Maio. Per arrivare alla rottura con Forza Italia il capo leghista avrebbe già preparato un piano, contando sugli ultimi sondaggi che danno il suo partito quasi al 30% e partendo dalla proposta del leader pentastellato di realizzare fin da subito il contratto di governo attraverso le commissioni parlamentari, anche se Palazzo Chigi è stato provvisoriamente occupato dall’uomo del Colle (e del Fondo monetario internazionale) Carlo Cottarelli.
Ma vediamo in che modo Salvini intende liberarsi da Berlusconi.
I 4 punti del piano anti Berlusconi di Salvini
Dunque, secondo il retroscena riportato sul quotidiano La Stampa da Amedeo La Mattina, l’intenzione di Salvini sarebbe quella di ‘costringere’ Berlusconi a rompere l’alleanza di centrodestra dopo averlo messo con le spalle al muro. Per prima cosa, il capo di FI dovrebbe accettare fin da subitola leadership salviniana sulla coalizione. Il secondo punto è la suddivisione dei collegi elettorali partendo dai risultati degli ultimi sondaggi che danno la Lega in vorticosa ascesa e i berlusconiani verso il precipizio.
Il terzo punto riguarda l’impostazione della campagna elettorale, tutta centrata sulla difesa del popolo italiano oppresso dai poteri forti come Ue, Germania e mercati finanziari. Quarto e ultimo capestro per Berlusconi sarebbe la conferma dell’indicazione di Paolo Savona come ministro dell’Economia.
I rapporti della Lega con il M5S
Come anticipato, Matteo Salvini non ha nessuna intenzione di stringere una alleanza organica con Di Maio, semmai sta pensando a una sorta di ‘patto di desistenza’ con i pentastellati nei collegi uninominali per riuscire a conquistarne il più possibile sia al Nord che al Sud del paese. A quel punto, ottenuta una maggioranza ancora più ampia di quella presente, sarebbe scontata la riproposizione in parlamento del contratto di governo appena firmato con il M5S, con una lista dei ministri molto simile a quella già presentata a Mattarella il quale, a quel punto, sarebbe costretto a dare il via libera al governo giallo-verde. Una tattica che spaventa molti parlamentari berlusconiani, timorosi di non essere rieletti e, per questo, disposti a piegarsi alle condizioni imposte da Salvini.