Un motivo del passo di lato di Silvio Berlusconi verso il Governo Lega-5 Stelle in costruzione in queste ore? Il terrore del ritorno al voto a luglio paventato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in chiusura del ciclo di consultazioni al Quirinale. Uno scenario, questo, ampiamente confermato dall’ultimo sondaggio di Demopolis per la trasmissione di La7 "Otto e mezzo", in onda giovedì sera, e inserito all’interno della rubrica "Il punto di Paolo Pagliaro". In breve, le forze ‘populiste’, Lega e Movimento 5 Stelle, continuano a crescere a discapito di quelle tradizionali: il PD e soprattutto Forza Italia, risucchiata all’ingiù verso la soglia limite del 10% (mai così in basso).

Nello studio, un capitolo a parte è dedicato proprio al partito guidato dall’ex premier: se si fosse votato il 10 maggio infatti, ci sarebbe stato un consistente travaso di voti da FI al Carroccio di Matteo Salvini.

I dati di Demopolis: Lega e M5S confermano il trend in ascesa

Le cifre relative a un ipotetico voto per la Camera dei Deputati il 10 maggio confermano la crescita constante delle forze politiche guidate da Salvini e Di Maio. La Lega sale infatti al 23%, ben 5,3 punti percentuali in più rispetto al 4 marzo. Bene anche il Movimento 5 Stelle, attestato al 34%, quindi +1,3% nel paragone con il risultato ottenuto alle politiche. Scende il PD, al 17,5% (-1,2%). Malissimo invece Forza Italia, dato al 10% (-4% in confronto alle ultime urne).

Tiene Fratelli d’Italia, mentre qualche piccolo decimale in meno si registra per Liberi e Uguali, 2,8%, sotto quindi la soglia di sbarramento del Rosatellum.

Travaso di voti da Forza Italia al Carroccio: circa 1,5 milioni di voti in meno per il partito di Berlusconi

La molla del via libera alla cosiddetta ‘astensione benevola’, che ha smosso le acque della palude della crisi di Governo, probabilmente scaturisce proprio dalla paura di un tracollo di Forza Italia, nell’eventualità si fosse ritornati alle urne a fine luglio (uno degli scenari disegnati da Mattarella nel duro discorso di fine consultazioni).

Infatti, il sondaggio di Demopolis non lascia spazio alle interpretazioni: su 100 elettori che il 4 marzo hanno scelto Forza Italia (un totale di 4,6 milioni di voti), ‘solo’ 67 di loro l’avrebbero rivotata (3,1 milioni). Invece, 7 si asterrebbero. Mentre, ancora, 26 elettori su 100 preferirebbero la Lega di Salvini. Fatti i conti, insomma, FI avrebbe perso, in due mesi di tira e molla, circa 1 milione e 500mila di preferenze. Un ‘ammutinamento’ che, di fatto, avrebbe potuto rendere Forza Italia praticamente ininfluente nel nuovo Parlamento.