La situazione Politica che sta vivendo il nostro Paese dal 4 marzo in poi è delicata e unica, mai uno stallo di governo è stato così lungo. I leader politici Di Maio e Salvini, protagonisti delle ultime elezioni, stanno però proprio in queste ore chiudendo finalmente un accordo sul prossimo esecutivo. Governo che molto probabilmente vedrà sia la Lega che il Movimento 5 Stelle come parte attiva nelle prossime importanti decisioni del nostro Paese.
Convergenza su reddito di cittadinanza e flat tax
Nella mattinata Di Maio, in qualità di capo politico dei 5Stelle, ha annunciato alcuni importanti aggiornamenti sulle difficili fasi di questo accordo "giallo-verde" con la Lega; sviluppi che porteranno nelle prossime ore alla formazione del prossimo esecutivo.
Appena arrivato a Montecitorio, Di Maio ha rivelato alla stampa che i punti di convergenza con Salvini sono diversi: come il reddito di cittadinanza, la tassazione della flat tax e una legge ad hoc sul conflitto d'interessi. "Ci sono molte cose buone da fare", ha dichiarato il grillino, e sul contratto di governo Di Maio ha annunciato che sarà un documento "alla tedesca" che firmerà insieme a Salvini davanti agli italiani. La volontà di Di Maio è dunque quella di completare i punti di governo insieme a Salvini: "Se riusciamo, bene, altrimenti si torna al voto". Stando alle ultime dichiarazioni di Di Maio, la convergenza sui punti fondamentali dei due partiti sembra cosa fatta, sia il reddito di cittadinanza (dei 5Stelle) che la flat tax (Lega).
Salvini conferma che i dialoghi vanno avanti, proprio oggi avrà un faccia a faccia alla Camera con il leader pentastellato e ribadisce la volontà di formare al più presto un contratto di governo da siglare. Secondo il deputato Spadafora, braccio destro del leader 5Stelle, sia la Flat Tax che il reddito di cittadinanza potrebbero addirittura partire già dal 2019.
Toto ministri
Formare un governo in poco tempo non è semplice, ma 5Stelle e Lega stanno lavorando incessantemente. Nella nuova squadra di governo ci saranno circa 20 ministri e un premier neutrale. Al momento il nome del primo ministro più dibattuto è quella di Vincenzo Spadafora, figura scelta da Di Maio. Matteo Salvini vorrebbe diventare ministro degli Interni, mentre Di Maio al ministero degli Esteri, il ministero dell'Economia potrebbe andare a Borghi o ad Armando Siri (scelti dalla Lega), mentre allo Sviluppo Economico andrebbe Lorenzo Fioravanti (scelto dai 5Stelle).