La crisi politica sprofonda dopo la giornata di ieri: il Pd si ricompatta a fatica ma resta su posizioni d'opposizione. Il Movimento Cinque Stelle spara a zero sui tg Rai definendoli faziosi. La Lega, con Salvini, vorrebbe un incarico al buio. Berlusconi tace ma ha dato mandato a Letta di inventarsi qualcosa, magari in combutta coi renziani.

Il caos assoluto di questi giorni

Sergio Mattarella ha dato ai partiti qualche altro giorno per pensare a strade diverse da quelle che lui ha in mente. Fino a lunedì. Quando inizierà un altro giro di consultazioni, stavolta con tempi rapidissimi.

Cercherà di capire se ci sono novità nelle posizioni di Centro-destra, Cinque Stelle e Pd. La soluzione, a questo punto, pronosticata più di ogni altra, appare scontata: nessuna novità, via libera alla carta estrema di riserva del Presidente della Repubblica, cioè la scelta di affidare l'incarico ad una personalità fuori dalla mischia, in grado di formare un esecutivo dalla durata limita, che vari la prossima di legge di stabilità e provi a cambiare la legge elettorale per poi andare nuovamente a votare, verso dicembre oppure nel 2019. Se tale esecutivo trovasse in qualche modo i numeri per ottenere la fiducia in Parlamento, tanto di guadagnato. In caso contrario, cioè di governo minoritario, Mattarella avrebbe comunque trovato il modo di non sconfinare dalla prassi che vuole un governo non caratterizzato politicamente a gestire il periodo pre-elettorale.

Difficile che resti ancora in sella il governo Gentiloni: non rappresenta il Parlamento venuto fuori dalle elezioni dello scorso 4 marzo.

L'identikit del possibile premier

Chi potrebbe guidare il cosiddetto governo del Presidente? Circolano vari nomi: giudici costituzionali, membri della Consulta, giuristi, costituzionalisti, professori di diritto.

Il più celebre dei nomi circolanti è quello di Sabino Cassese, giurista e accademico, avellinese, anni 83 ma ancora tanta voglia di scendere in campo: una figura che potrebbero mettere d'accordo più schieramenti. Ma ve ne sono altri nei pensieri di Mattarella o almeno nel toto-premier. Ad esempio Alessandro Pajno, magistrato siciliano, da sempre molto vicino a Mattarella per antica amicizia e consuetudine.

Oppure Paola Severino, ex ministro della Giustizia. C'è chi aggiunge il romano Giorgio Lattanzi, giudice della Corte Costituzionale. In ogni caso sarebbe un governo lontano dai desideri degli elettori. Ma dopo due mesi d'attesa, Mattarella non tollererà altri litigi e altre perdite di tempo. Va dato un governo al Paese, sia pur per qualche mese.