Il Financial Times ha rivelato alcune anticipazioni riguardo alle proposte che verranno presentate al prossimo vertice di Bruxelles. La 'novità' pare essere un rimborso delle spese dell'accoglienza per i Paesi Ue che accoglieranno i migranti.

Obiettivo: sostenere le spese e convincere l'Italia

Il giornale specializzato in ambito economico-finanziario ha annunciato che probabilmente la Commissione Europea lancerà una nuova proposta che prevede il rimborso di 6000 euro per ogni migrante accolto. La somma, però, sarà versata solo per un massimo di 500 migranti.

L'obiettivo di questa iniziativa dovrebbe essere quello di convincere il governo italiano ad ammorbidire la propria linea in fatto di Politica migratoria, esortare l'Italia ad ''aprire le proprie porte ai nuovi arrivi'' e di contribuire alle spese per l'accoglienza. La misura potrebbe essere dovuta anche ai problemi scaturiti dalla proposta di ridistribuire i migranti all'interno dei membri Ue (a cui alcuni Paesi si sono prontamente sottratti) e dall'esigenza di aiutare maggiormente gli Stati che si fanno direttamente carico delle persone in arrivo. Inoltre, al prossimo vertice saranno ribaditi anche i punti sottoscritti lo scorso 28 giugno, che prevedono la formazione, su base volontaria, di centri per il controllo delle richieste d'asilo sul proprio territorio, con il fine di garantire maggiore rapidità nella verifica dello stato di necessità della protezione umanitaria.

Il ministro Moavero sulla missione Sophia

Sempre riguardo al tema dell'immigrazione, ieri il ministro degli Esteri Moavero si è recato a Berlino per confrontarsi con il suo corrispondente tedesco. Enzo Moavero Milanesi ha annunciato che l'Italia accoglierà le navi straniere operanti nella missione Sophia. La priorità, infatti, è quella di continuare a salvare vite nel Mediterraneo, nonostante l'Italia abbia intenzione di proseguire con la richiesta di modificare alcune norme che regolano la missione.

''L'operazione Sophia deve continuare'', ha dichiarato il ministro: alcune regole, però, vanno cambiate. Pertanto, l'intenzione è quella di togliere le clausole che designano l'Italia come unico porto sicuro d'approdo. Questa situazione, secondo il governo italiano, non è più sostenibile, in quanto penalizza il nostro Paese, e va quindi modificata, al fine di garantire una maggiore collaborazione da parte degli altri membri dell'Unione.