Ilona Staller, in arte Cicciolina, ha fatto parte del mondo del porno dagli anni '80 in avanti, divenendo una delle attrici più famose al mondo in quel ruolo. Tanto successo che ha portato poi la Staller ad entrare in parlamento, nel 1985 con l'iscrizione al Partito Radicale, schierandosi in una battaglia contro l'uso del nucleare in Italia. Circa due anni dopo - nel 1987 - arrivò l'elezione a deputata, grazie a 20.000 voti raccolti nel corso delle Elezioni politiche. Facendo parte della legislatura per 5 anni anni (dunque per tutta la durata della stessa) la pornodiva ungherese è riuscita a rientrare nella cerchia di coloro che hanno maturato il vitalizio parlamentare.

A distanza di anni da quell'esperienza sono cambiate diverse cose, anche se l'attrice ha sempre ottenuto il suo assegno, almeno fino a qualche mese fa.

Ilona Staller contro il taglio del vitalizio parlamentare

Luca Di Carlo - legale di Ilona Staller - ha rivelato che la sua assistita, ex deputata del parlamento italiano, farà ricorso contro il taglio del vitalizio. Secondo l'avvocato, si tratta di 'una decisione illegittima (...) la pensione è ricalcolata in base al criterio contributi per i deputati ma non per i senatori'. L'annuncio arriva dopo che circa un paio di mesi fa la Staller aveva subito il pignoramento del vitalizio per via di un presunto mancato pagamento. Si tratta di quote condominiali non versate, che hanno cosi messo nel guai l'ex parlamentare tornata sulla questione vitalizi.

Sì, perché già nel 2017 la donna aveva promesso querele a Luigi Di Maio, reo di averla inserita fra gli ex onorevoli che - secondo il suo pensiero - percepiscono un assegno senza però dar nulla in cambio allo Stato, in pratica dunque senza meritarlo.

L'avvocato che ha difeso l'attrice nel processo con Jeff Koons torna a difenderla

L'ennesima battaglia di Ilona Staller e del suo legale, già in difesa dell'ex parlamentare ai tempi della separazione dell'attrice di film per adulti e del marito, l'americano Jeff Koons, in un processo vinto proprio da Ilona Staller. In quell'occasione, il motivo della controversia era stato l'accusa secondo la quale la donna aveva impedito all'ex marito di poter stare in compagnia del figlio, ma alla fine la legge le aveva dato ragione e Jeff Koons l'ha dovuta anche risarcire con fior di milioni, cosi come ricorda Repubblica.it.

Precisato ciò, c'è da sottolineare che la dichiarazione è destinata a fare scalpore, ovviamente perché come Luigi Di Maio - che considerava la donna non meritevole dell'assegno - la pensano anche altri milioni di italiani.