Giovedì scorso, a Verona, si è tenuta una convulsa seduta del consiglio comunale in cui sono state proposte delle mozioni antiabortiste-pro vita. Ad avanzare una pacifica protesta nei confronti di questo atto sono state le attiviste di ''Non una di meno'', associazione femminista. Stando alla versione da loro riferita, il consigliere Andrea Bacciga avrebbe rivolto loro un saluto romano come provocazione.
La mozione della Lega a Verona
La mozione per la prevenzione del ricorso all'aborto è stata avanzate da due esponenti della Lega, Alberto Zelger e Anna Grassi, e va a sommarsi ad altri due progetti che ne condividono gli ideali, ''Gemma'' e ''Culla Segreta''.
Questi ultimi, prevedono di offrire supporto alle madri in modo che non interrompano la gravidanza a causa di problemi economici e che siano favorite le adozioni dei nati non voluti in totale anonimato. La mozione suggerita da Zelger mette in discussione la legge 194, sancita con l'obiettivo di legittimare l'interruzione della gravidanza in casi come l'abuso sessuale o la presenza di malattie o malformazioni nel nascituro. Secondo l'esponente leghista, questa legge non sta contrastando efficacemente il fenomeno dell'aborto ''clandestino'' e, anzi, ne sta aumentando la frequenza. Inoltre, intende promuovere la ''Giornata internazionale dei bambini mai nati'' e dare una sepoltura a tutti i bambini abortiti per i quali vi è già un monumento all'interno del cimitero della città.
La risposta di 'Non una di meno' e il saluto
Secondo l'associazione ''Non una di meno'', queste proposte che dovrebbero essere a tutela alla maternità, in realtà ''servono soltanto a finanziare progetti e movimenti che minano alla libertà di scelta delle donne''. La sepoltura dei mai nati, infatti, verrebbe effettuata anche in mancanza del consenso delle madri, violando talvolta la loro volontà.
Oltre alle obiezioni, sempre durante il consiglio comunale, si sarebbe verificato anche un atto piuttosto spiacevole. Stando a ciò che hanno raccontato le attiviste, il consigliere Andrea Bacciga avrebbe rivolto loro il saluto romano. ''La nostra protesta - sottolinea l'associazione - era assolutamente pacifica e passava attraverso il nostro abbigliamento''.
Le donne, infatti, indossavano una tunica, un mantello rosso e un copricapo bianco, con l'intenzione di rievocare le ''incubatrici viventi'' della serie TV The Handmaid's Tale. Ad un certo punto, Bacciga, appartenente alla lista ''Battiti'', avrebbe alzato il braccio per inscenare il saluto fascista. A seguito del gesto, ci sarebbe stato un leggero scompiglio generale che ha interrotto la riunione per una ventina di minuti. Andrea Bacciga, alla fine, si sarebbe giustificato dicendo che ''stavo solo salutando qualcuno con la mano destra'', anche se, come ricorda Repubblica, il consigliere non sarebbe del tutto estraneo all'ambiente del pensiero di estrema destra, tanto che circa un anno fa aveva donato alla Biblioteca Civica di Verona alcuni libri di ispirazione fascista, dicendo che avrebbero contribuito ad ''offrire un'interpretazione diversa della storia''.
Possibile: al fianco delle attiviste per difendere i diritti
La vicenda è stata subito commentata dalla portavoce di Possibile Beatrice Brignone: "in Italia si fanno i saluti fascisti in un'aula consiliare come se fosse una cosa naturale'', per poi ribadire che il suo partito ''continuerà ad essere al fianco di chi si batte per i diritti delle donne, sia a Verona che in tutto il Paese''. Della stessa opinione anche Pippo Civati, fondatore di Possibile, il quale ritiene che mozioni di questo tipo riaprirebbero ''una stagione di oscurantismo e di negazione dei diritti'', e pertanto, la ''battaglia culturale per preservare una conquista ottenuta 40 anni fa'' verrà portata avanti.