Il Parlamento Europeo vota le sanzioni nei confronti dell'Ungheria del premier populista Viktor Orban, per il trattamento da lui riservato ai migranti ed a causa della costruzione del muro da lui ordinato nella parte Sud del Paese.

Probabilmente con l'ultimo discorso al Parlamento Europeo Orban sperava di aver fatto breccia nella maggior parte dei parlamentari e quindi evitare di raggiungere quei due terzi necessari per regolamento, all'irrogazione delle sanzioni. Sanzioni che secondo chi ha votato contro costituiscono un pericoloso precedente in quanto, a loro dire atte a limitare la sovranità di un popolo.

Ma come ha votato la componente italiana al Parlamento Europeo?

L'Italia a Bruxelles, con le forze politiche nei due diversi schieramenti hanno votato tra di loro in modo assai diverso. Mentre infatti, Forza Italia e Lega hanno votato contro le sanzioni, il Movimento Cinque Stelle insieme al Partito Democratico hanno votato favorevolmente. La guerra di nervi all'interno delle due forze di governo che con i due vice-premier e capi politici dei rispettivi partiti e movimenti. Si ricompone quindi l'asse di centro-destra che si era presentata unita alle elezioni politiche dello scroso 4 marzo andando invece a rompere o quantomeno indebolire l'asse governativo che si è formato dopo diversi mesi dalle elezioni.

Questo voto segna inoltre il tentativo di Matteo Salvini di avvicinare il suo partito alla componente più intransigente nei confronti della burocrazia europea, in vista delle elezioni che si terranno la prossima primavera. La dimostrazione plastica di ciò che si sussurra da un pò di tempo in Italia: ovvero le prossime elezioni continentali saranno sostanzialmente una scelta tra chi vuole mantenere lo status quo in questa Europa e chi con metodi anche non convenzionali cambiarla, in quanto sono sparite tutte le bellicose intenzioni di far uscire il Paese da Euro ed Unione Europea.

Questo voto segna indubbiamente una vittoria per chi crede in un'Europa aperta ed accogliente ma risuona comunque come un campanello d'allarme per le prossime elezioni lo schieramento che invece ha deciso che questa Europa dalle frontiere aperte non va. Ancora nessun commento è giunto anche se c'è da aspettarsi che presto arriveranno, per poi subito tornare ad occuparci delle cose di casa nostra, in quanto è il periodo in cui si sta scrivendo la manovra economica.