Nelle idee di Matteo Salvini e Luigi Di Maio c'è una manovra finanziaria che, al costo di un un possibile aumento del deficit, contenga reddito di cittadinanza, Flat Tax e superamento della Legge Fornero. Tre misure che sono alla base del famigerato contratto di Governo, ma che rischiano di cozzare con quelle che sono le valutazione dei conti dello Stato. A quelli deve badare il Ministro dell'Economia Giovanni Tria che non sembra orientato ad allargare molto i cordoni della borsa in fatto di concessioni, sebbene per il 2019 ci sia da attendersi soltanto un'attuazione graduale del programma del Governo Conte e a platee che, per il momento, potrebbero essere sensibilmente ridotte.
Non a caso si ipotizza, ad esempio, una reddito di cittadinanza da non concedere, per il momento, a chi ha una casa di proprietà.
Tria parla a Confcommercio
Tria, parlando ad un evento di Confcommercio, ha avuto modo di evidenziare quello che è il suo punto di vista rispetto alla possibilità di adottare le misure agognate dagli italiani e che, però, potrebbero avere un costo da scontare negli anni. Le sue parole suonano come un vero e proprio avvertimento nei confronti di Salvini e Di Maio che vedrebbero di buon grado l'eventuale rischio di innalzare il debito pubblico per finanziare i propri obiettivi che, nel loro disegno, diventerebbero anche funzionali ad una ripartenza dell'economia. "La manovra - puntualizza Tria - dovrà essere di crescita, ma non deve lasciare dubbi sulla sostenibilità debito".
Si tratta, nelle idee del ministro, di un passaggio chiave affinché dall'esterno non venga in alcun modo minata la fiducia degli investitori e dei risparmiatori. "Dobbiamo difendere i risparmi degli italiani dall'aumento dei tassi".
Tria vuole pensare prima agli italiani
Tria, inoltre, fa anche leva su un aspetto emozionale della vicenda: 'Ho giurato nell'interesse della nazione, non di altri".
Non è dato sapere chi siano gli altri, ma è probabile che, pur senza polemica, voglia mettere in evidenza il fatto che la necessità di mantenere le promesse fatte in sede di campagna elettorale non rappresentino una priorità rispetto all'esigenza di tutelare l'Italia e la sua economia. Il nome di Tria, sin dall'inizio del mandato del Governo Conte, ha rappresentato un motivo di grande attenzione mediatica, relativamente a presunti dissidi tra le sue opinioni e quella dei due vice premier. Tuttavia, per il momento il Ministro è saldamente in sella ed è pronto a far valere le sue ragioni in vista della Manovra.