Associazioni ambientaliste in fermento per le nuove norme che derivano dalla legge di semplificazione pubblicate oggi sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio per quanto riguarda i parchi. Molte le modifiche fatte alla legge regionale 29/1997 sulle aree protette, ancora sotto continua minaccia. La modifica più spinosa e sulla quale gli addetti ai lavori attendono di approfondire la questione riguarda il meccanismo di silenzio-assenso introdotto in relazione all’approvazione del piano di assetto dei parchi. Una querelle che si aggiunge a quella sulla modifica della legge quadro sulle aree protette.
Le novità sul Piano di Assetto dei Parchi
In particolare l’articolo 5 della normativa pubblicata oggi modifica l'articolo 26 prevedendo un pericoloso meccanismo di silenzio-assenso. Una procedura che, sotto la maschera della semplificazione, di fatto potrebbe tagliare in un sol colpo ogni confronto politico atto a modificare quanto contenuto nel piano di assetto. Le nuove norme stabiliscono che passati tre mese tre mesi dall’assegnazione della proposta di piano di assetto alla commissione consiliare competente, il piano venga discusso in aula. Decorsi 120 giorni senza alcuna decisione da parte del Consiglio - ed è questo il passo che introduce il silenzio-assenso - il piano si intende approvato.
Parchi: la norma contenuta nel mega provvedimento
La novità che impatta su numerosi piani di assetto al vaglio regionale è contenuta in una maxilegge sulla semplificazione che ha impegnato il Consiglio regionale per numerose sedute. Su questo particolare aspetto si sono già levate le proteste di molte associazioni ambientaliste.
Il piano di assetto è in sostanza lo strumento urbanistico principe dei parchi regionali: indica dove sono le aree a tutela integrale, dove si può fare agricoltura, dove potrebbe essere ammessa la realizzazione di costruzioni, dove si potrebbe anche cacciare. Il meccanismo di concertazione prima dell'arrivo in aula, secondo il legislatore, avrebbe dovuto portare a una definizione condivisa.
Condivisione che ora, questa nuova norma, potrebbe vanificare togliendo ogni possibilità di confronto tra forze di maggioranza e forze di opposizione che siedono in Consiglio regionale. I parchi, non bisogna dimenticarlo, dovrebbero contemperare tutela ambientale nell'ambito del quale dare vita a quello che comunemente viene denominato "sviluppo sostenibile".