Dopo 25 anni di onorata carriera, la legge quadro sulle aree protette ha bisogno di un corposo makeup. Se ne sono accorti anche al Senato dove, dopo anni di gestazione in commissione, è finalmente iniziata la discussione in Aula sul nuovo disegno di legge sui parchi: troppi i cambiamenti intervenuti a livello nazionale e comunitario, che rendono urgente un aggiornamento. Così, in attesa di conoscere il destino di Palazzo Madama in seguito al referendum del 4 dicembre, si conta di arrivare all'approvazione in prima lettura entro questa settimana.

Le novità previste del disegno di legge sui parchi

Ma cosa propongono le nuove norme? Cambiano i criteri di nomina dei Presidenti e Direttori dei parchi, sono stabilite nuove incompatibilità e si prevede l’abolizione dell'«Albo dei Direttori», con l’obiettivo di rendere le procedure di selezione più rapide e trasparenti. Semplificati anche i consigli direttivi, composti almeno per la metà da membri della comunità locale. Nasce un nuovo comitato per le aree protette che coinvolge tutti i parchi, nazionali e regionali, con funzioni consultive e propositive. I parchi potranno gestire anche aree inserite nella rete ecologica europea (Natura 2000, Siti di Importanza Comunitaria – SIC e Zone di Protezione Speciale – ZPS) esterne al proprio territorio; inoltre laddove esistano delle aree marine protette che confinano con un’oasi terrestre si potrà formare un ente unico, classificato come «parco nazionale con estensione a mare».

Fondamentale è il “piano del parco”, lo strumento con il quale l’ente può disciplinare iniziative economiche di valorizzazione del territorio e del patrimonio edilizio locale, nonché di turismo sostenibile, stabilendo gli obiettivi di conservazione specifici per ogni area protetta e definendo anche le zone confinanti in cui, d’intesa con la regione, saranno regolamentate l'attività venatoria, estrattiva e la pesca.

Cambiano anche il ruolo e le funzioni dell’ISPRA, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che dovrà fornire pareri vincolanti sui piani di gestione. Tra le nuove oasi ambientali previste, il Parco regionale del Matese, il delta del Po e Portofino. Infine – sembra incredibile – per la prima volta viene introdotto il divieto esplicito di caccia della fauna selvatica all’interno dei parchi.