Dopo che l'Europa ha ratificato la decisione di non approvare la manovra finanziaria del'Italia, tante sono state le reazioni. Quelle che provengono dal Bel Paese raccontano che Di Maio e Salvini non hanno intenzione di fare alcun passo indietro. La manovra del popolo non può essere sacrificata, nelle loro opinioni, sull'altare dei conti pretesi dall'Unione Europea e non paiono esserci i margini affinché le tre settimane di tempo concesse siano utilizzate per abbassare la soglia del debito, oggi fissata al 2,4% per il 2019. Mentre, però, Moscovici dopo l'episodio della "scarpa made in Italy e leghista" sui suoi appunti parla di rischio di deriva fascista, a prendere le parti dell'Italia, a sorpresa, c'è il leader della sinistra radicale francese Jean-Luc Mélenchon.

Mélenchon prende le parti del governo Lega-Movimento Cinque Stelle

Il fatto che un esponente di spicco della sinistra radicale francese possa prendere le parti di un esecutivo che contiene la Lega è qualcosa di non propriamente atteso. Tuttavia, Jean-Luc Mélenchon vede nella mancata approvazione della manovra finanziaria una sorta di abuso operato dall'Europa nei confronti dell'Italia.

Si tratta di un pensiero che esprime senza troppi giri di parole: "Preferisco - ha detto - difendere la sovranità popolare e il governo italiano". E continua: "Per la prima volta la Commissione se la prende con il budget votato dal Parlamento di uno Stato che rispetta i trattati".

Il commento si fa piuttosto aspro quando aggiunge: "Dal momento che non si tratta di rispettare i trattati, ma di una scelta di budget, si capisce che è un'espropriazione della sovranità dei popoli, qualunque cosa pensiamo delle scelte che hanno fatto".

"Possiamo - ha concluso - condannare le scelte politiche degli italiani, ma hanno il diritto di decidere quello che è il bene del loro Paese".

C'è attesa per capire cosa accadrà

Come da più parti evidenziato, è la prima volta che accade che uno Stato si veda negare dall'Ue il placet alle proprie strategie finanziarie. L'Italia, passate queste tre settimane, potrebbe essere interessata dall'inizio di un procedimento per eccesso di debito da parte dell'Unione Europea che, come logica conseguenza, potrebbe comportare delle sanzioni che dovranno eventualmente essere stabilite. Un'eventualità che, al momento, non sembrerebbe turbare i il premier Conte e i due vicepremier Salvini e Di Maio.