Il gesto alla Kruscev dell’eurodeputato leghista Angelo Ciocca, protagonista di un assalto a colpi di scarpa contro i documenti del commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha naturalmente sollevato polemiche a strascico. Il parlamentare europeo di Matteo Salvini, al termine della conferenza stampa durante la quale i vertici della Commissione europea hanno confermato la bocciatura della manovra economica italiana, si è diretto verso il tavolo dei burocrati Ue, presenti anche Moscovici e Valdis Dombrovskis, e dopo essersi appropriato di un mazzo di carte, lo ha lordato con la suola della sua scarpa destra provocando la reazione stizzita del commissario francese.

Lo stesso Moscovici, questa mattina, con un cinguettio pubblicato su Twitter, ha evocato niente di meno che il rischio di fascismo.

La reazione di Moscovici alla provocazione di Ciocca

Sembra proprio che Pierre Moscovici non abbia preso troppo sportivamente (per usare un eufemismo) l’assalto a colpi di suola di scarpa subito dai documenti della Commissione europea. Questa mattina, a poche ore dallo scandalo politico e mediatico scatenato da Angelo Ciocca, il commissario francese all’Economia ha deciso di pubblicare un post sul social media Twitter. Moscovici bolla come un “episodio grottesco” quello che potrebbe passare alla storia come il caso della “scarpa made in Italy”. Ma attenzione, aggiunge il solerte fustigatore dei conti italiani, perché, oltre a sorridere, banalizzare e ridicolizzare quanto accaduto, non bisogna assolutamente abituarsi a quella che viene definita una “sorda violenza simbolica”.

Bisogna invece restare “vigili” per difendere la “fragile democrazia” da comportamenti che prima o poi potrebbero portare al “fascismo”.

Le precisazioni dell’europarlamentare leghista

Quasi contemporaneamente, l’altro protagonista della vicenda, Angelo Ciocca, si faceva intervistare da Radio Cusano Campus per precisare che il suo è stato solo un “gesto simbolico”, attuato con lo scopo di ricordare ai partner europei che il nostro Paese merita più “rispetto” e che il governo gialloverde non ha intenzione di “farsi calpestare” dai burocrati Ue.

Ciocca commenta l’episodio della scarpa, soffermandosi sul fatto che, almeno in un primo momento, Moscovici lo avesse scambiato per un suo collaboratore. “È grave perché non sa neanche chi lavora per lui”, ha dichiarato sarcastico il leghista. Ciocca spiega anche che il gesto alla Kruscev non era stato premeditato, ma di aver deciso di muoversi alla fine della conferenza stampa quando, per la delusione accumulata, stava per abbandonare la sala della conferenza stampa. Ma “le cose fatte di cuore ti portano a fare la cosa giusta”, conclude.