Antonio Di Maio, il padre del Ministro del Lavoro dei Cinque Stelle Luigi, ha affermato di aver tenuto all'oscuro tutta la famiglia sulle vicissitudini della sua azienda e dichiara di avere lui tutte le colpe per i presunti lavoratori in nero e le altre irregolarità che gli sono state contestate negli ultimi giorni.
Un giornalista delle Iene aveva infatti trasmesso un servizio in cui si intervistava un ex operaio della ditta edile di Antonio Di Maio, che aveva affermato di aver lavorato per l'azienda senza aver alcun contratto e senza tutele, circostanza che aveva messo in grave imbarazzo il Ministro Luigi Di Maio.
Il vice premier, fra i leader del Movimento cinque stelle, era poi intervenuto a più riprese sui social per cercare di chiarire la vicenda, pubblicando post in cui affermava di non essere al corrente delle presunte violazioni commesse dal padre nell'amministrazione della sua impresa edile, anche se molti commentatori avevano sottolineato come lo stesso uomo politico avesse una quota consistente della ditta di famiglia dal 2014.
Le irregolarità sul piano edilizio
Sono poi venute fuori altre possibili irregolarità commesse da Antonio Di Maio, come la presunta edificazione di alcune costruzioni prive di licenza edilizia ed allora il padre del leader politico dei cinque stelle si è sentito in dovere di esporsi in prima persona con un intervento mirante a smentire le illazioni che in molti avevano fatto sulle responsabilità del figlio nella vicenda.
Di Maio padre ha chiarito di aver superato dei momenti difficili per la sua azienda con le proprie forze, tenendo all'oscuro della situazione sua moglie e i suoi figli per non farli preoccupare e di aver scoperto solo da poco che era irregolare intestare la ditta a sua moglie, che è una dipendente pubblica.
La soluzione
Il signor Antonio Di Maio ha affermato di aver in programma di cambiare il nome dell'intestatario dell'azienda, in modo da risolvere la situazione e di essere molto rattristato dagli attacchi a suo avviso immeritati che il figlio ha dovuto subire per colpa della sua stessa condotta negli affari.
La situazione appare comunque pesante da sostenere per Luigi Di Maio soprattutto in considerazione del fatto che il suo partito, il Movimento Cinque Stelle, ha fatto dell'onestà e del rispetto delle regole e delle procedure una bandiera ed una missione da perseguire con la propria azione politica e che lo stesso vice Premier non ha mai risparmiato attacchi anche molto duri a chi veniva sorpreso ad infrangere la legge.