La legge sulla corruzione fortemente voluta dal ministro della giustizia Alfonso Bonafede ha compiuto i suoi passi nella commissione giustizia della Camera e lunedì arriverà in aula.
Ci sono stati i via libera al daspo per i corrotti, alla riforma della prescrizione con un emendamento del movimento 5 stelle che ne posticipa l'attuazione al 2020 come deciso nell'accordo politico tra le due forze di maggioranza e all'agente infiltrato. Non sono mancate le frizioni tra le due forze politiche per quanto riguarda la norma sulla trasparenza delle fondazioni legate ai partiti; Il M5S infatti chiedeva che la soglia fosse portata a 500, mentre i leghisti spingevano per 2000.
Come funzionerà il daspo
Il daspo impedisce qualsiasi rapporto con la pubblica amministrazione ai condannati. Per pene inferiori ai 2 anni è previsto un daspo fino ad un massimo di 5 anni, mentre per quanto riguarda condanne superiori ai 2 anni il daspo è a vita. Oltre al daspo c'è anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Su questa misura c'è da dire che magistrati molto importanti per la lotta alla corruzione come Cantone e Davigo hanno mosso varie critiche a questa misura, il secondo intervistato a piazza pulita ha parlato di misura inutile, perché a suo dire il corrotto troverebbe comunque il modo di partecipare al concorso pubblico, magari con un prestanome.
Un altro emendamento approvato è l'agente infiltrato; il suo compito è quello di infiltrarsi nelle amministrazioni pubbliche per scovare il fenomeno corruttivo dall'interno, oppure fingere di essere un imprenditore e partecipare ai concorsi pubblici.
Poi ci sono alcune misure minori ma a mio avviso importanti come la figura del pentito corrotto; per chi si pente, fa trovare i soldi e fa i nomi dei complici è prevista l'impunità.
I pentiti ad esempio furono molto utili al tempo del maxi processo alla mafia, infatti la confessione di Tommaso Buscetta permise a Giovanni Falcone di capire la struttura di cosa nostra.
Approvato anche l'emendamento sulla prescrizione
Dopo lo scontro tra Lega e Movimento 5 stelle e l'accordo, arrivata anche l'approvazione dell'emendamento sulla prescrizione che sarà bloccata dopo la sentenza di primo grado.
Il Movimento 5 stelle ha presentato anche l'emendamento che ritarda l'entrata in vigore del decreto dopo il 2020; in attesa di una seria riforma del codice penale che riduca i tempi biblici dei processi e che entrino in vigore gli investimenti (500 milioni di euro nella legge di bilancio) sul comparto giustizia.