Da qualche giorno, e dopo mesi di attesa, il consiglio di amministrazione della Rai ha dato il via libera alla nomina dei nuovi direttori dei telegiornali del servizio pubblico. Ancora attesa, invece, per i direttori di rete su cui ancora si sta decidendo. Nomine che, evidentemente, non sono affatto piaciute ad Alessandro Sallusti, direttore del quotidiano Il Giornale di proprietà della famiglia Berlusconi, il quale, in un infuocato editoriale pubblicato ieri sulla sua testata, ha accusato il governo formato da M5S e Lega di aver dato vita ad una vera e propria “lottizzazione” in stile Prima Repubblica, accaparrandosi e spartendosi, di fatto, tutte le poltrone disponibili.

Il timore del Lothar berlusconiano, a conti fatti, è che l’esecutivo gialloverde voglia rendere la vita difficile proprio alla Mediaset del suo padrone.

I nomi dei nuovi direttori dei tg Rai

Dunque, come accennato sopra, l’accordo nel consiglio di amministrazione di viale Mazzini è stato raggiunto il 30 ottobre scorso. Il nuovo amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, ha inviato ai consiglieri nomi e curricula dei prescelti per l’approvazione definitiva. Si tratta di Gennaro Sangiuliano (attuale vicedirettore del Tg1 che sostituirà Ida Colucci alla guida del tg della rete ammiraglia), di Giusepe Carboni (ora caporedattore del Tg2 che andrà a prendere il posto della attuale direttore Andrea Montanari), di Giuseppina Paterniti (che andrà a dirigere il Tg3 arrivando dalla vice direzione della Tgr), di Luca Mazzà (attualmente alla testa del Tg3 ma dirottato si Radio1) e infine di Alessandro Casarin alla direzione della Tgr.

Nebbia fitta, invece, sulle identità dei nuovi direttori delle reti sui quali, evidentemente, si sta ancora trattando.

La reazione di Alessandro Sallusti: ‘Vogliono mettere in grande difficoltà Mediaset’

Sulle nomine appena decise, forse per la prima volta da quando è sceso in politica, non ha avuto nessuna voce in capitolo Silvio Berlusconi, con la sua Forza Italia ormai in fase discendente e priva di forza di negoziazione politica.

Ecco perché, in sua vece, Alessandro Sallusti sta cercando di fare un po’ di ammuina, come dicono a Napoli. Per questo accusa apertamente M5S e Lega di essersi “divisi le poltrone della Rai” con una operazione che ricorda molto da vicino “la più classica delle lottizzazioni da Prima repubblica”. Lungi dall’aver portato la politica fuori dalla tv pubblica, accusa Sallusti, i partiti che si definivano “anticasta” e “antipotere” sarebbero diventati a loro volta “casta” e “potere”.

Il direttore de Il Giornale si dice sicuro che ora i tg della tv pubblica inizieranno a “narrare le gesta dei loro nuovi padroni”, censurando le notizie sgradite, così come è sempre accaduto. Iniziativa che farebbe il paio con la proposta di togliere la pubblicità pubblica ai quotidiani (condannandoli a morte) e, soprattutto, assicura Sallusti, con l’intenzione di “mettere in grande difficoltà Mediaset”.