Il professor Massimo Cacciari è convinto che al momento non esista alcuna alternativa politica al governo formato da M5S e Lega. Nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano La Verità, parla del futuro dell’Europa, di manovra economica, del rischio di dover varare una patrimoniale che infili le mani nelle tasche degli italiani. Un giudizio tagliente, comunque, viene anche riservato al Pd, colpevole a suo giudizio di inseguire gli slogan proposti dai burocrati di Bruxelles e a rischio, così facendo, di sprofondare verso il 5% dei consensi e, quindi, verso l’estinzione.

L’intervista di Cacciari a La Verità

È un Massimo Cacciari, se possibile, ancora più corrosivo del solito, quello che si lascia intervistare da Federico Novella del quotidiano La Verità, diretto da Maurizio Belpietro. Per prima cosa l’ex sindaco di Venezia chiede all’Europa di “darsi una calmata” nei confronti del nostro Paese, perché le minacce e le sanzioni economiche più volte invocate contro l’Italia non farebbero altro che peggiorare la già traballante condizione delle attuali istituzioni Ue. Certo, anche a lui la manovra economica proposta dall’esecutivo gialloverde non convince, visto che sarebbe basata sulla “macroballa” del Pil che compenserà l’aumento del debito. Comunque sia, nessuna criminalizzazione nei confronti dello “sforamento del deficit” proposto da Matteo Salvini e Luigi Di Maio, visto che in passato lo hanno fatto anche altri governi come quello francese e tedesco.

‘Non c’è alternativa al governo gialloverde’

Massimo Cacciari consiglia vivamente alle istituzioni di Bruxelles di abbassare i toni e di non ricorrere più alla minaccia di inviare Troika e commissari in Italia come se fosse una Grecia qualsiasi. Il risultato, scontato, sarebbe una vittoria elettorale servita su un piatto d’argento all’accoppiata Lega-M5S.

Ma non solo, perché il filosofo veneto considera in questo momento storico l’attuale governo “senza alternativa”, perché non esistono maggioranze diverse.

Fosca previsione: ‘Prelievo forzoso sui conti degli italiani’

Per Cacciari il vero avversario dell’esecutivo italiano non sono le autorità brussellesi, ormai in scadenza, ma i temutissimi mercati.

In caso di aggravamento della crisi economica, con conseguente difficoltà di collocare i titoli del nostro debito pubblico sui mercati, infatti, lo spettro della “patrimoniale” potrebbe “spuntare all’orizzonte”. Insomma, la sua paura è che si dovrà ricorrere ad un “prelievo forzoso sui conti”. Per ovviare a questo problema la soluzione individuata da Cacciari è più Europa e non il ritorno ad una “accozzaglia di staterelli”.

L’attacco al Partito Democratico

In questa situazione drammatica per il futuro dell’intero continente europeo, il pensiero di Massimo Cacciari vola verso il Pd che, se dovesse decidere di presentarsi alle prossime elezioni europee con un unico slogan ‘Difendiamo l’Europa’, a quel punto meriterebbe davvero di “crollare al 5%”.

I Dem hanno la colpa di volersi dividere nuovamente alle primarie, presentando 7 candidati e, soprattutto, “si sono agganciati al liberismo negli ultimi 30 anni”, consegnando di fatto al M5S le storiche “battaglie della sinistra”. Comunque sia, al prossimo congresso, lui si schiererà probabilmente con Nicola Zingaretti, il quale almeno “non ha ancora perso una tornata elettorale”, mentre invece Matteo Renzi “ha inanellato una serie di errori sciagurati”.