Non è un bel momento per il Partito Democratico. Il 2018 ha segnato una debacle elettorale senza precedenti ed il 2019 non appare ancora come una stagione destinata a crescere sotto una buona stella.
Nel frattempo ci si interroga di cosa sarà del partito che doveva essere il soggetto unitario di tutte le correnti del centro-sinistra italiano e che, invece, da più parti viene considerato lo strumento che ha fagocitato tutte le correnti democratiche assottigliando anche il consenso elettorale. Da più parti ci si domanda se il futuro è rappresentato da una possibile divisione in più partiti che incarnerebbero le diverse anime del centrosinistra o se è il caso di mantenere il simbolo in vista delle proprie europee.
Ma mentre all'interno del Pd ci si chiede se davvero è il caso di "scaricare" il logo, si può dire, con un po' di ironia, che il logo ha già scaricato il Pd. Sì, perché l'inventore di ciò che rappresenta da ormai un decennio il Partito Demcoratico su manifesti e schede elettorali ha fatto sapere di non identificarsi più nell'attuale movimento "dem" e di aver cambiato preferenza elettorale.
Nicola Storto parla a 'Il Tempo'
Il simbolo del Pd è oggetto di qualche scontro dialettico all'interno del partito. C'è chi, infatti, suggerisce di metterlo da parte per dare un segnale di cambiamento e discontinuità, almeno momentaneamente. Ed è questo il motivo per il quale, con buona probabilità, Il Tempo ha scelto di intervistare Nicola Storto, lo specialista grafico a cui venne conferito l'incarico di ideare un logo che potesse rappresentare un partito che nasceva con grande ambizione.
Al di là degli aspetti cromatici che richiamano al tricolore e quindi all'Italia, Storto fa sapere che gli venne dato il compito di ideare un prodotto che potesse dare l'idea della mission di un partito che si poneva come primo obiettivo quello di parlare alla gente ed al popolo.
Storto ha tolto la fiducia al PD
L'autentica diaspora di elettori del PD, a quanto pare, non ha risparmiato neanche colui che ha dato un "volto" a quello che per un periodo è stato anche il primo partito italiano.
"Credevo nel PD e lo votavo, ma oggi non più. Da quando esiste, sono - rivela - passato a sostenere il M5S, che è più vicino ai miei ideali". Prima di aggiungere anche "il Partito democratico i valori originali, che erano alla base di quel simbolo li ha già traditi da un pezzo". Dichiarazioni che, provenendo da colui che ne aveva disegnato il logo, risuonano oggi come più simboliche che mai.