“Stiamo cercando riparo” scrivono gli operatori della Sea Watch su Twitter. Attualmente, un ciclone con vento, pioggia e onde alte 7 metri si sta abbattendo sul mediterraneo e la nave olandese con 47 persone caricate a bordo durante un’operazione di salvataggio lo scorso sabato si trova al confine con le acque territoriali italiane in cerca di un porto sicuro a causa delle condizioni meteo avverse.

Non si fa attendere la reazione del ministro degli interni Matteo Salvini che definisce il tweet della Ong “l’ennesima provocazione” e ribadisce che è pronto a mandare alla nave ciò di cui hanno bisogno ma non ad aprire i porti italiani che ancora una volta resteranno chiusi.

Arriva da facebook il sostegno del vicepremier Luigi Di Maio che sottoscrive quanto dichiarato da Salvini ma non si lascia scappare l’occasione di continuare tra le righe la propria sfida alla Francia di Macron invitando l’imbarcazione a dirigersi verso il porto di Marsiglia.

Sea Watch, gli scenari possibili

Nel caso in cui la nave della Ong olandese dovesse giungere davanti ai porti italiani, si aprirebbero scenari diversi: difficilmente il Viminale darebbe il via libera allo sbarco come già annunciato dal ministro Salvini e così la palla passerebbe al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli cui spetta la competenza sull'ingresso delle navi nei porti e che attualmente non si è ancora pronunciato riguardo al nuovo caso.

Toninelli potrebbe permettere alla nave di ripararsi nel porto di Lampedusa aprendo lo stesso scenario che si era presentato l'agosto scorso con la nave Diciotti che era rimasta ferma in porto per giorni con ancora i 177 migranti a bordo. Nel caso in cui invece anche il ministro Toninelli decidesse di portare avanti la linea del resto del governo, si riproporrebbe la situazione delle navi Sea Watch e Sea Eye ferme sotto Natale a largo di Malta e che alla fine avevano portato a un accordo forzato tra i paesi dell'Unione Europea e a una ridistribuzione dei migranti, di cui 13 erano stati trasferiti in Italia.

Caso Diciotti, Salvini ancora indagato

Mentre nel Mediterraneo si svolge l'ennesimo braccio di ferro diplomatico guidato dal vicepremier Matteo Salvini, il tribunale dei ministri di Catania chiede l'autorizzazione a procedere nei confronti dello stesso Salvini per quanto riguarda il caso della nave della Marina Diciotti che vede il ministro indagato per sequestro di persona e di minori.

Il vicepremier si difende durante una lunga diretta facebook dove ribadisce con fermezza la sua posizione sottolineando che spetta al governo decidere le politiche sull'immigrazione e non alle ong.