La questione Ong continua a tenere banco in Italia. Matteo Salvini fa sapere che non ci sarà mai apertura dei porti italiani per navi come la Sea Watch di turno, mentre dall'opposizione si leva un coro di dissenso e un appello all'umanità nei confronti di persone che, da giorni, vagano in mare in condizioni complicate. Attorno alla questione ruotano diversi punti di vista: quelli secondo cui dietro le onlus che soccorrono i migranti in mare ci siano interessi occulti e privati, stesso pensiero di Salvini, e quelli, soprattutto a sinistra, che invitano a soprassedere tutto pur di mettere al riparo chi è in pericolo di vita.

Proprio sul concetto tecnico e giuridico di naufragio, su La 7, è andato in scena uno scambio di vendute tra l'ex pm Carlo Nordio e l'ex presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini.

Le contraddizioni secondo Nordio

In questi giorni si parla, tra le altre cose, della possibilità che Matteo Salvini possa andare a processo per il caso Diciotti. Nordio, che della materia giuridica è un autorevole tecnico, ci tiene a sottolineare alcuni aspetti intrinseci della Costituzione:"Quello che io vorrei dire è che, in sostanza, c'è una profonda contraddizione anche nella nostra legislazione. Il concetto di naufragio è collegato al fatto di un evento imprevisto e imprevedibile. Qui ci troviamo di fronte a naufragi programmati da organizzazioni criminali.

In senso tecnico dubito che si possa chiamare naufragio". Un'espressione contestata da Laura Boldrini che vede nella sostanza, ossia che persone che rischiano di annegare, il dato di fatto che confuterebbe la tesi di Nordio. "Stiamo dicendo - evidenzia l'ex pm - di vedere le cose da due prospettive diverse. Dal punto di vista del poveretto che sta affogando siamo d'accordo che va salvato.

La convenzione Sar - incalza la Boldrini - impone il soccorso a chi è in pericolo in mare. Giuridicamente ci sono degli illeciti se non si fa il soccorso, c'è omissione".

Nordio è sicuro della sua posizione

Nordio, rispetto all'operato delle Ong evidenzia che il porto sicuro a cui devono trasportare i migranti non deve essere necessariamente uno più vicino: "I naufraghi vanno salvati e portati in un porto sicuro, non necessariamente il più vicino".

E sul comportamento dell'attuale governo: "Giuridicamente non è opinabile, solo politicamente non può esserlo. Abbiamo - conclude con una provocazione - una legislazione approvata da tutto il parlamento che punisce i trafficanti e gli scafisti. Se noi realmente volessimo aiutare queste persone che scappano dalla guerra e dalla tortura non si vede allora perché dovremmo punirli".

Ecco il video.