Dopo la definitiva uscita degli Stati Uniti dal Trattato INF per la dislocazione dei missili sul territorio europeo, anche la Russia prende la stessa decisione. Per Putin, sino a quando non ci sarà la garanzia di un dialogo maturo al riguardo, sarà impossibile venirsi incontro.
Trump però si dice convinto della necessità di nuovi trattati che coinvolgano anche paesi divenuti potenze nucleari come la Cina. Il rischio imminente, però, è che inizi una nuova corsa agli armamenti nucleari che vedrebbe l'Europa al centro della disputa.
USA esce dal Trattato INF e Putin chiede un dialogo più maturo
Dopo gli annunci di ieri, oggi è arrivata la conferma definitiva. Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha comunicato l'uscita definitiva degli Stati Uniti dal trattato Inf (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty), Da questo momento dunque, per spiegarlo in modo molto semplice, gli USA torneranno a posizionare missili nucleari di nuova generazione sul suolo europeo. Al tempo stesso, però, Pompeo dichiara che l'America è pronta a valutare un nuovo trattato entro sei mesi.
Il presidente russo Vladimir Putin, appresa la notizia, ha annunciato che sospende l'accordo anche da parte sua. Avrebbe preso questa decisione speculare perché, afferma, è necessario aspettare che gli americani siano "abbastanza maturi da condurre un dialogo equo e significativo con noi su questo importante argomento".
USA intenzionati a posizionare 48 missili in Europa, ma Trump intanto vuole anche un nuovo accordo con la Cina
Trump si è detto ottimista, poiché auspica che siano stipulati presto nuovi accordi che vadano a coinvolgere anche la Cina e quei paesi divenuti potenze nucleari. Se da una parte, dunque, l'amministrazione USA sembra aprire a soluzioni pacifiche, nei fatti molti osservatori internazionali temono che queste manovre possano condurre soltanto a una nuova corsa agli armamenti in pieno stile "Guerra Fredda".
Infatti, come già annunciato nei giorni scorsi, gli Stati Uniti sarebbero intenzionati a posizionare 48 missili da crociera in Europa, anticipati da 24 missili Tomahawk nucleari (da armare invece nell'immediato). Putin nei mesi passati aveva già messo in guardia la controparte occidentale annunciando che, nel caso di un effettivo dispiegamento di armamenti sul confine russo, avrebbe preso le dovute precauzioni per garantire la sicurezza del proprio paese.