Da qualche settimana secondo i più importanti notisti politici era sospetta di essere stata la consigliera privilegiata di Matteo Salvini su come affrontare la richiesta di autorizzazione a procedere del Tribunale dei Ministri sul 'caso Diciotti'. Come sappiamo, ribaltando la richiesta di archiviazione della Procura di Catania, veniva richiesto di portare a processo il Ministro dell'Interno con l'accusa di sequestro di persona.

Come molti ricorderanno, la linea iniziale di Matteo Salvini fu quella di accettare la richiesta ed affrontare il giudizio.

Successivamente, attraverso una lettera inviata al Corriere della Sera, il leader della Lega cambiò totalmente strategia, chiedendo l'immunità parlamentare attraverso il voto prima della Giunta per le autorizzazioni a procedere, poi dei colleghi senatori.

Una richiesta che ha messo in crisi il Movimento Cinquestelle

L'appello di Matteo Salvini ha rischiato di mettere in crisi il governo, a causa della nota posizione degli alleati del Movimento Cinquestelle, da sempre contrari a negare le autorizzazioni a procedere dei parlamentari. Solo dopo il voto degli iscritti attraverso la piattaforma Rosseau, vista l'eccezionalità dell'evento, ha consentito ai pentastellati di votare a favore del vicepresidente del Consiglio.

Scongiurata la possibilità del processo, a seguito del primo voto, quello della Giunta per le autorizzazioni, che dovrebbe essere confermato da quello dell'Aula, esce allo scoperto il Ministro Giulia Bongiorno con un'intervista rilasciata poche ore fa al Corriere della Sera.

Bongiorno: 'Sono stata io a consigliare il cambio di strategia a Matteo Salvini'

Dall'alto della sua esperienza professionale, essendo uno degli avvocati penalisti più affermati e preparati, Giulia Bongiorno ha voluto chiarire i motivi che l'hanno spinta a convincere il Ministro dell'Interno a chiedere di non essere processato.

A causa della lentezza della macchina della giustizia il processo avrebbe potuto durare anche fino a 10 anni. Poi - ha proseguito il Ministro - Matteo Salvini sarebbe stato assolto, ma per questo lungo tempo "sarebbe stato messo alla gogna". Questo il ragionamento che ha spinto Giulia Bongiorno nel consigliare il segretario del partito nel quale milita.

Secondo lei l'assoluzione sarebbe comunque arrivata poichè leggendo le carte dell'accusa e ripercorrendo il tragitto della nave Diciotti nei giorni precedenti l'attracco in Sicilia si sarebbe dimostrato con assoluta evidenza che Matteo Salvini agì "Soltanto per un interesse pubblico, non certo per un interesse personale".