È online la consultazione con la quale il M5S chiederà ai propri elettori di esprimersi sul caso Diciotti. Il voto sulla piattaforma Rousseau si svolgerà domani lunedì 18 febbraio dalle 10 alle 19. Il risultato dovrebbe essere l'indicazione di voto per i rappresentanti del Movimento chiamati a loro volta ad esprimersi nella giunta e nell'assemblea del Senato sull'autorizzazione a procedere contro l'alleato di governo. Sul blog, oltre all'annuncio della consultazione, viene riportata un'ampia sintesi dei fatti che hanno portato alla richiesta di mandare a processo il vice ministro Matteo Salvini.
Nella ricostruzione di quanto accaduto la tesi sostenuta dal M5S è che ai migranti fu impedito lo sbarco dalla nave perché il ministro degli esteri Enzo Moavero e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte stavano verificando con i leader degli altri Paesi europei la possibilità di accogliere la loro quota di migranti. Nel testo si parla di 137 migranti, in realtà sulla nave Diciotti i migranti erano 177.
Nel testo pubblicato si legge che quello della Diciotti rappresenta 'un caso senza precedenti' che non contraddice la linea Politica del M5S sulle immunità parlamentari. Il perché della singolarità di questo caso è subito spiegata: non è mai successo che la magistratura si rivolgesse al Parlamento per chiedere l'autorizzazione a procedere per un ministro che, così si legge sul blog, ha agito nell'esercizio delle sue funzioni e non per tornaconto personale, come nel caso di tangenti, truffa, appalti o reati simili.
Se si fosse verificata quest'ultima situazione il Movimento afferma che non si sarebbe posto neppure il problema e avrebbe spedito il ministro direttamente in Tribunale.
Il quesito: bisogna votare 'sì' per dire no
La domanda posta agli elettori è se il ritardo con cui è stato consentito lo sbarco dalla nave Diciotti, necessario per valutare la ridistribuzione dei migranti nei vari paesi dell'Unione Europea, è avvenuto per tutelare gli interessi dello Stato.
Con il 'sì', quindi viene negata l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini, mentre votando 'no' si chiede che il vice ministro venga giudicato dal Tribunale.
Nugnes: domanda non chiara e rischio errori
La senatrice Paola Nugnes esprime tutti i sui dubbi sulla formula utilizzata per porre il quesito. Scegliere il 'sì' per dire no, ha spiegato in un'intervista a Repubblica, può indurre in errore perché bisogna fare esattamente il contrario di quello che si vorrebbe.
La senatrice poi sottolinea che la domanda dovrebbe tenere in considerazione la valutazione dell'interesse pubblico in relazione al diritto alla libertà delle persone trattenute a bordo della nave, sancito dal diritto costituzionale. Nel quesito si fa riferimento solo all'interesse dello Stato. La senatrice Nugnes voterà 'sì' al processo quando sarà chiamata a esprimersi in senato, non ritenendo la consultazione voluta dal M5S vincolante. Ricorda poi che il ruolo di un parlamentare è quello di rappresentare la nazione e che il governo deve essere il governo di tutti. Concetti da non dimenticare né mortificare, aggiunge.
La Nugnes non è d'accordo neppure sull'utilizzo della piattaforma Rousseau per questa consultazione che non è una questione interna al partito ma una decisione che riguarda tutto il Paese e dovrebbe per questo essere gestita con una piattaforma pubblica indipendente a cui dovrebbero poter avere accesso tutti gli aventi diritto al voto.
Conclude sottolineando che la rete, votando il programma del M5S che prevede di dare sempre l'autorizzazione a procedere, ha già espresso il proprio parere e anche ora che la procura di Catania sta per aprire un nuovo fascicolo sulla Diciotti che vede coinvolti Conte, Di Maio e Toninelli, l'autorizzazione a procedere resta un atto dovuto. Il Tribunale deve giudicare.