La tornata elettorale abruzzese si chiude con la delusione di Luigi Di Maio, che per sostenere la candidata Sara Marcozzi si era spostato senza tregua da una parte all'altra della regione soprattutto nelle ultime settimane. Ebbene sì, il Movimento Cinque Stelle perde consensi tanto nei sondaggi quanto nelle urne, una debolezza effetto zavorra che si trascina dietro sin dal principio e che, onnipresente come un'ombra angosciante e soffocante, non gli ha dato neppure stavolta la possibilità di primeggiare sull'alleato di governo leghista.
Ora più che mai, la questione della Tav Torino-Lione pone numerosi interrogativi, lascia molteplici dubbi e divide i cittadini e ora più che mai, il ministro del Lavoro sembra assumere posizioni austere e intransigenti.
Elena Fattori: 'Tradire la propria identità non paga'
Ad esporre risentimenti e senza astenersi dalle critiche sono i pentastellati seduti in Parlamento, per i quali la sconfitta dell'avvocato Marcozzi sarebbe un campanello d'allarme per le europee del 26 maggio. "Tradire la propria identità non paga" - esordisce la senatrice "ribelle", Elena Fattori, nota per la sua avversità nei confronti del decreto dignità firmato dalla Lega.
La speranza è di un grosso riscatto del Movimento Cinque Stelle prima del 26 maggio per impedire che anche in quest'occasione la destra celebri il suo trionfo.
Il deputato Giorgio Trizzino preme sulla necessità di avviare una riflessione su Salvini che, dal principio, ha mirato a: "Indebolire ideologicamente e politicamente il movimento nella speranza di polverizzarlo. Difatti, è proprio per la sua politica contro gli immigrati, per il tema della sicurezza personale, che, il vicepremier - puntualizza ancora il deputato - ha compromesso l'identità del M5S, salendo così su quel trampolino che gli ha permesso di ottenere larghi consensi".
Davide Galantino, poi, non adotta posizioni più flessibili affermando che: "Bisogna chiedere scusa quando ci si rende conto di non poter mantenere tutte le promesse fatte in campagna elettorale, perciò, questa sconfitta deve servire da lezione".
E a proposito di Di Battista afferma che gli italiani non ha bisogno di "star" che si spostano da una parte all'altra del mondo. La politica "non è un reality, è il futuro del Continente"; il tempo delle parole è finito, servono i fatti.
Diversa è l'opinione di Gianluigi Paragone, per il quale il voto in Abruzzo dimostra che i cittadini hanno gradito il modo in cui hanno governato centrodestra e centrosinistra in questi anni.
Toninelli e la Tav
Mentre deputati e senatori commentano la bruciante sconfitta abruzzese, il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, pubblica l'analisi dei costi-benefici sulla Tav. Al momento, i Cinque Stelle continuano ad opporsi alla realizzazione della grande opera, ad esclusione di uno dei componenti, da sempre favorevole all'alta velocità Torino-Lione, e autore di una relazione a cui Matteo Salvini non mancherà di appellarsi.