Analizzando l’ultima rilevazione elettorale aggiornata all’11 febbraio e compiuta dall’istituto di sondaggi Swg, si possono evidenziare le seguenti novità. Premettiamo che questo sondaggio elettorale è stato realizzato mediante tecnica mista Cati-Cawi-Cami su un campione probabilistico e rappresentativo di 1500 soggetti maggiorenni presenti su tutto il territorio nazionale, con un margine di errore statistico pari al 2,5%, in un intervallo di confidenza del 95%.

Lega stabile al 33,8%, male il M5S di poco sopra il 23% (-0,7%)

Ebbene, l’area di governo pentaleghista presieduta dal presidente del consiglio Conte oltrepasserebbe di misura il 57% dei consensi.

Anche se tra le due forze politiche di governo sono i Cinque Stelle a farne nuovamente le spese. A differenza della Lega che sembrerebbe non aver perso nulla dalla scorsa settimana, infatti era e si ritrova al 33,8% (= 0,0%) dei consensi nazionali, starebbe proseguendo il trend negativo per il M5S capeggiato da Di Maio. Infatti in una settimana, il progetto politico ideato da Beppe Grillo sarebbe sceso dello 0,7%, scivolando così abbondantemente al di sotto del 24% (= 23,3%).

Il centrodestra sfiorerebbe il 47% dei voti nazionali

Ma a crescere sostanzialmente è tutta la coalizione di centrodestra, dal momento che anche Forza Italia e Fratelli D’Italia sarebbero in rialzo. Il movimento di Berlusconi in ripresa dello 0,2%, sarebbe, secondo Swg, all’8,5% dei suffragi nazionali.

Mentre il movimento sovranista della Meloni, in risalita dello 0,3%, supererebbe la soglia del 4,5% (= 4,6%). Tutta la coalizione di centrodestra, in forte ascesa consensuale, sarebbe accreditata del 46,9% dei suffragi nazionali (escludendo Noi con l’Italia dal conteggio).

Bene anche il Partito Democratico, attualmente in fase congressuale per eleggere il nuovo segretario, infatti in quest’ultima settimana avrebbe guadagnato lo 0,7%, centrando la soglia del 18,5% delle preferenze nazionali.

Più Europa di Emma Bonino non avanzarebbe e non indietreggerebbe, infatti il movimento europeista sarebbe rimasto inchiodato al 3,1% dei consensi elettorali.

Infine perderebbero terreno, per quanto riguarda i movimenti politici minori, tanto Potere al Popolo quanto Mdp-Sinistra Italiana. Il primo, al ribasso dello 0,1%, sarebbe al 2,4%, il secondo invece, in flessione dello 0,2%, sarebbe al 2,7% delle preferenze nazionali.