Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, non è mai stato tenero nei confronti del Movimento Cinque Stelle. Ogni sua uscita ha messo in chiaro la sua antipatia nei confronti dei grillini, spesso accusati di inadeguatezza con particolare riferimento al suo correggionale Luigi Di Maio. Nei giorni in cui, tra le altre questioni, si parla dell'appropinquarsi del momento in cui inizierà ad essere erogato il reddito di cittadinanza, il governatore campano, con una certa irriverenza, sbeffeggia quella che è stata la presentazione della "card" con una scenografia improntata ad enfatizzare l'evento.7
La presentazione della card secondo De Luca
Vincenzo De Luca parla nella sua consueta intervista a Lira Tv e lo fa con il consueto tono sarcastico.
Non nasconde, anzi manifesta a chiare lettere, quella che è la voglia di fare del "sarcasmo" su una vicenda che definisce, senza mezzi termini, una "sceneggiata". A quel punto, rivolgendosi all'interlocutore, descrive con metodica e accurata rappresentazione metaforica la storia della presentazione. Qualcosa che assomigliava, secondo De Luca, alla messa in rilievo di una "reliquia". Il presidente campano utilizza espressioni come "Hanno aperto il tabernacolo" che sottolineano il profondo disappunto per quanto avvenuto, malcelato da un'ironia sottile e tagliente. "Dentro - prosegue - c'era questa scheda gialla".
La narrazione ironica di De Luca
Il paragone di De Luca e subito irriverente: "C'era una vecchio sketch di Walter Chiari che riguardava il sarchiapone".
"Era - prosegue - nascosto e noi stavamo tutti in attesa che uscisse il sarchiapone". Una montagna che, secondo De Luca, ha più o meno partorito un topolino, cioè lla scheda gialla.
Nell'attacco al M5S parla anche di un'altra questione spinosa: "La vicenda della Tav è emblematica. Siamo al cabaret". E' tollerabile - prosegue - che forze politiche che si sono impegnate per dieci anni saltando in piazza per un'amministrazione trasparente oggi si riduca al punto da nascondere i documenti pubblici".
Il riferimento va all'analisi costi-benefici sull'opera: "Apprendiamo che ce li hanno i francesi. E' sconcertante". Ed è ironico sui tempi che serviranno affinché diventi di dominio pubblico: "Non vorrei che aspettasse il completamento del programma di alfabetizzazione. Devono prima imparare a leggere."
De Luca evidenzia, inoltre, che un eventuale accantonamento della Tav non permetterebbe l'investimento in altre opere, alla luce del fatto che i due terzi dei fondi provengono dall'Unione Europea e non possono essere reinvestiti.