Accoglienza trionfale, a Sassari, per il candidato Governatore della Sardegna, espressione del centrodestra, Christian Solinas. Il segretario nazionale del Partito Sardo d'Azione, già deputato per la Lega – Salvini Premier, ha raggiunto il Teatro Verdi intorno alle 18:30 accolto da applausi, strette di mano e richieste di selfie.

La sanità al primo posto

Il primo punto programmatico esposto in occasione del comizio elettorale riguarda la sanità, mettendo al primo posto le richieste dei cittadini. E non sono mancate le stoccate contro la Giunta Regionale uscente guidata da Francesco Pigliaru.

Secondo Solinas, infatti, il bilancio è tutt'altro che positivo. Le richieste per effettuare visite specialistiche continuano ad avere tempi lunghi, così come reputa scandaloso il fatto che in Sardegna numerosi ospedali rischino la chiusura mentre altri sono stati fattivamente ridimensionati.

La questione trasporti

Il leader sardista ha posto l'accento sulla questione trasporti, ricordando la sua esperienza da ex assessore regionale nella Giunta Cappellacci. In particolare ha posto l'accento sull'aeroporto di Alghero, annunciando che in caso di vittoria farà di tutto affinché lo scalo possa ritornare a pieno regime con voli che colleghino la Sardegna non solo alla penisola, ma anche al resto d'Europa.

No alla Città Metropolitana, sì alle Province

È stato un no deciso quello alla Città Metropolitana. “È impensabile – ha detto -, che una sola Città Metropolitana possa salvare l'intera isola. Perciò dovremmo ripensare le Province, così da avere una macchina amministrativa più efficiente. Naturalmente senza sprechi, perché la Sardegna o si salva tutta o non si salva niente”.

Troppi giovani lasciano la Sardegna

Anche l'emigrazione dei giovani è stato uno dei temi principali del candidato presidente del centrodestra. In troppi, ha ricordato Solinas, lasciano la Sardegna rassegnati, in cerca di un futuro migliore. In particolare ha ricordato i 17.000 sardi che 100 anni fa non tornarono, riflessione accolta con grande sensibilità del pubblico che a più riprese si è lasciato andare a lunghi applausi.

Prima i sardi!”

Christian Solinas è attualmente sostenuto da 11 liste: Partito Sardo d'Azione, Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Unione di Centro, Unione Democratica Sarda, Fortza Paris, Energie per l'Italia, Riformatori Sardi e altre due liste civiche. Il motto dell'aspirante presidente è stato quello di “Prima i sardi!”, racchiuso in 5 punti programmatici: Sanità, sviluppo e lavoro, nuovo equilibrio tra edilizia e ambiente, continuità territoriale nonché la compensazione degli svantaggi strutturali.

Porto Torres e bonifiche. Chiesta commissione d'inchiesta parlamentare

Ultimo punto, non certo per importanza, è stato quello delle bonifiche nell'area industriale di Porto Torres. Un fatto considerato gravissimo quello dei ritardi, così come la mancanza di qualcuno che le abbia rivendicate.

Ma sul tema, poche ore dopo il comizio di Christian Solinas, è intervenuto il capolista della Lega già coordinatore del nord-ovest, Ignazio Manca: “Con grande enfasi, solo a fine legislatura, gli amministratori regionali propagandano l’interesse della RAS per un rilancio delle presenze industriali sull’Isola, a partire da Ottana, Porto Torres e Portovesme”, scrive nella sua pagina ufficiale. E prosegue: “Solo dopo il fallimento dell’industria chimica, si comincia ad ammettere che occorrono bonifiche ma, guarda caso, solo quale opportunità per riconversione in attività industriali. Giammai che si parli di completamento delle strutture portuali, sfruttamento del porto turistico e commerciale, di cantieristica, di sfruttamento dell’isola dell’Asinara, di industrie agroalimentari capaci di trasformare i prodotti coltivati nella piana della Nurra, o industrie manifatturiere in generale”.

Infine conclude: “Alla luce di queste premesse, urge l’istituzione di una Commissione Parlamentare d’Inchiesta, affinché valutati gli antefatti storici dell’attuale crisi occupazionale e del gravissimo inquinamento ambientale, si proceda ad immediate bonifiche dell’intero territorio sottoposto a SIN, avviando scelte di riconversione del lavoro in attività ecocompatibili con l’ambiente a vocazione agroalimentare e turistica”.