Il medesimo episodio a cui abbiamo assistito nella giornata di ieri, il richiamo dell’ambasciatore francese Christian Masset per consultazioni dopo le ripetute dichiarazioni polemiche dei rappresentanti del governo italiano nei confronti della Francia di Macron, coinvolge due attori di rilievo del mondo musulmano, Marocco ed Arabia Saudita. L’ambasciatore del Marocco in Arabia Saudita, Mustapha Mansouri, è stato ufficialmente richiamato a Rabat per consultazioni.

La causa scatenante di quello che potrebbe essere considerato il preludio alla rottura dei rapporti diplomatici tra i due paesi sarebbe la messa in onda sull’emittente televisiva saudita Al Arabiya di un documentario sul Sahara Occidentale.

Il documentario, considerato dalla Monarchia marocchina una provocazione, risulterebbe alle autorità di Rabat troppo filo-Polisario, un movimento politico autonomista con il quale il Marocco contende l’autorità sul territorio della regione Nordafricana.

La ricostruzione temporale degli eventi storici, secondo l’interpretazione marocchina, sosterrebbe inequivocabilmente la visione secondo la quale il Marocco avrebbe invaso ed occupato il territorio conteso subito dopo la fine della colonizzazione spagnola nel 1975.

La principale provocazione rappresentata dal documentario trasmesso consisterebbe nell’aver sottolineato come la comunità internazionale abbia ufficialmente riconosciuto la Repubblica Democratica Araba del Sahrawi come legittima rappresentanza del popolo sahrawi.

Il Sahara Occidentale. Un territorio conteso da oltre quarant’anni

Il movimento Fronte Polisario (Fronte di Liberazione Popolare di Saguia el Hamra e del Rio de Oro), fondato nel ’73, è dal 1975 in lotta per il riconoscimento dell’indipendenza del Sahara Occidentale dall’occupazione militare di Spagna, Marocco e Mauritania, e ha ottenuto il riconoscimento dell’Onu.

Sebbene la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja abbia affermato il diritto all’autodeterminazione del popolo sahrawi, dopo la proclamazione del 27 febbraio 1976 della Repubblica Araba Democratica dei Sahrawi, 76 stati (tranne l’Onu) hanno riconosciuto la Repubblica Sahrawi, mentre altri hanno riconosciuto soltanto il Fronte Polisario.

L’Arabia Saudita ed altri paesi del Golfo hanno tradizionalmente sostenuto e riconosciuto la sovranità del Marocco sul territorio conteso. Tuttavia il documentario trasmesso dall’emittente saudita viene interpretato come un cambio di linea rispetto al diritto del popolo sahrawi sulla regione.

I motivi della crisi. Questione del Quatar, intervento in Yemen e Mondiali 2026

Sebbene Marocco ed Arabia Saudita siano alleati storici con buone relazioni tra rispettive famiglie reali, le relazioni diplomatiche tra i due paesi sarebbero, secondo gli analisti, andate peggiorando fin dall’ascesa al potere del principe Saudita Mohammed Bin Salman. Tra i principali episodi che hanno raffreddato le relazioni tra di due paesi la principale consisterebbe nella posizione neutrale assunta dal Marocco nei confronti della disputa tra Qatar ed un gruppo di paesi guidati dall’Arabia Saudita (Egitto, Baharain ed Emirati Arabi) sul rispettivo ruolo nella crisi del Golfo.

Il Marocco avrebbe inoltre, secondo fonti governative ufficiali, interrotto il proprio impegno militare e la propria partecipazione agli incontri ministeriali al fianco della coalizione guidata dalla monarchia saudita nella guerra in Yemen contro i ribelli Huthi filo-iraniani in corso dal 2015. Non irrilevante è stato poi il mancato appoggio dell’Arabia Saudita alla candidatura del Marocco ad ospitare i Mondiali di Calcio del 2026 a fronte di un aperto appoggio alla candidatura statunitense.