Che il Rap sia ormai il genere di riferimento delle nuove generazioni è cosa nota. A dirlo sono i numeri totalizzati in termini di vendite, ascolti e visualizzazioni, da parte dei più noti esponenti del genere, ma anche e soprattutto il fatto che la percentuale di aspiranti rapper nelle fasce di età più giovani sia altissima.

Tra questi c'è anche Leonardo Apache La Russa, in arte Larus, terzo genito del vice presidente del Senato Ignazio La Russa, esponente di spicco di Fratelli d'Italia, nonché uno dei politici più in vista della destra italiana negli ultimi 20 anni.

I testi espliciti di Larus, il figlio rapper di Ignazio La Russa

A catturare l'attenzione dei media in queste ultime ore sono stati proprio i testi del giovane rapper, in cui sono presenti frasi come "Sono tutto matto, sono tutto fatto", o "Su sta tr**a dico ciao ciao, tutto fatto insieme ad Apo", che probabilmente in molti non si sarebbero aspettati di sentire dal un figlio di un politico, tantomeno di destra, tantomeno in questo particolare periodo storico.

E' infatti sicuramente interessante notare come, mentre due senatori di un partito storicamente vicino a Fratelli D'Italia, ovvero Malan e Mallegni di Forza Italia, abbiamo presentato nei mesi scorsi esposti a ben 18 Procure della Repubblica per invitare le autorità ad indagare in merito alla pericolosità dei testi di Sfera Ebbasta, che secondo loro istigherebbero i giovani al consumo di stupefacenti, il figlio di La Russa canti dei brani, seppur amatoriali, i cui testi presentano sostanzialmente lo stesso tipo di contenuto e messaggio del contestatissimo trapper milanese, che per le sue liriche è stato addirittura estromesso dal ruolo di coach nel talent The Voice Of Italy.

Il commento di La Russa in radio

Interpellato durante uno show radiofonico di Radio Capital, il senatore La Russa si è trovato costretto a commentare l'attività artistica del figlio, senza riuscire a mascherare più di tanto l'imbarazzo: "Lui è rapper per scherzo – ha dichiarato il politico e avvocato nato a Paternò nel 1947, cercando di smorzare i toni – è un rapper per hobby, mi preoccupa un po', ma non più di tanto".

Incalzato poi dallo speaker, che ha fatto notare a La Russa come nei testi del figlio siano presenti parolacce, riferimenti alla droga e frasi sessiste, il vice presidente del Senato é sembrato inizialmente cascare dalle nuvole, per poi liquidare il discorso come un qualcosa da non prendere troppo sul serio, queste le sue parole:

"Stai tranquillo che non è fatto, il concetto di 'fatto' ha un significato diverso.

Certo, i padri sono sempre gli ultimi a venire a sapere certe cose, ma se lo acchiappo con la droga lo ammazzo. Starà scherzando. Non ricordavo neanche che dicesse di 'essere tutto fatto', non ho ascoltato il brano con attenzione, lo ricontrollerò. Lui mi ha detto che queste canzoni non hanno senso se non ci si mette un po' di parolacce, gli ho chiesto il perché di questo fatto, lui mi ha risposto: 'Papà tu di rapper non sai un ca**o' [..]. Io comunque sono molto più liberale di quanto possa sembrare: ho le mie idee, ma non voglio imporle a nessuno, nemmeno a mio figlio".