Il prof. Prodi, ospite a Di Martedì, si è lasciato andare a dei commenti sul ministro dell'Interno Matteo Salvini. Dopo aver parlato di Pd e di Renzi sono arrivati i temi politici, come quello dell'immigrazione. Prodi rivela di che l'aggettivo che gli viene in testa quando vede il leader del Carroccio non è affatto moderato e alla domanda del conduttore, che gli ha chiesto se il vicepremier leghista fosse razzista, lui ha risposto: "Si".

Prodi contro Salvini

"Quando noi diciamo che siamo diversi dagli altri alla fine dici anche questo. Ma noi siamo parte del mondo, con una cultura grande, grande civiltà da custodire, con la cultura però non con odio" ha aggiunto Prodi.

Secondo l'ex premier di centrosinistra il governo non è capace di placare le tensioni razziali e sociali, anzi secondo lui le avrebbe già acuite molto. Per il professore, però, la società italiana si sta accorgendo che il momento delle liti e delle tensioni non ha più un gran significato, "non si può sempre litigare con i tedeschi, i francesi e con tutti gli altri. Questo è il nuovo sentimento che vedo arrivare" ha detto Prodi.

Riguardo la Politica del governo sulla gestione dei migranti l'ex presidente della Commissione Europea ha dato un ulteriore stoccata: "I barconi di migranti non arrivano più ma la tensione resta" ha sottolineato, aggiungendo che quando era a capo della Commissione aveva proposto di creare università a Napoli e Catania, a Tripoli e a Tunisi con i professori metà del sud e metà del nord.

"Il muro contro i migranti deve essere spezzato" ha dichiarato Prodi, che auspica la realizzione di una banca dello sviluppo del Mediterraneo: per attuarla si dovrebbero utilizzare i fondi europei e quelli del sud Italia insieme a quelli del golfo. Momenti di collaborazione contro l'arrivo dei migranti, "non sarà il bastone a sostituirli" conclude l'ex premier.

Prodi contento per la vittoria di Zingaretti

Riguardo le primarie del Pd appena avvenute Prodi si dice soddisfatto: "C'è stata una svolta" ha detto. L'ex premier è contento della vittoria di Zingaretti, "tra le persone che votavano ai gazebo ho visto la rinascita di uno spirito antico, un riscossa inaspettata" ha affermato Prodi.

Riguardo l'affluenza, che è stata poco più del milione di persone, il professore non si dice preoccupato: "Non si possono fare paragoni con altre primarie. Questi numeri servono per chiudere con il passato...le primarie sono la più grande manifestazione di democrazia in Italia".