Romano Prodi, nella storica Politica italiana, rappresenta indubbiamente una delle figure più influenti nell'epoca che ha rappresentato la transizione verso un'Europa caratterizzata dalla moneta unica e, almeno nelle intenzioni, sempre più unitaria. La storia e soprattutto l'attualità raccontano come oggi, almeno nel modo di pensare molti cittadini europei, qualcosa sia cambiato e sembrano quasi avanzare correnti di pensiero che tendono a sminuire l'importanza dell'unità del Vecchio Continente. A poche settimane dalle Europee è stato lui stesso ad analizzare il momento storico, sottolineando come l'Europa oggi sia ad un bivio e che, nonostante tutto, il concetto di unità resti di fondamentale importanza per il futuro dei paesi che la compongono.
Prodi ha parlato ai microfoni di ''24 Mattino'', trasmissione radiofonica di Radio 24.
La gente, per Prodi, ha bisogno d'Europa
In molti ricorderanno come la composizione del governo, da parte di Giuseppe Conte, suscitò non poche tensioni con il presidente Mattarella, desideroso che la squadra composta non prevedesse figure troppo anti-europeiste, basti pensare allo scontro relativo alla nomina, poi revocata, di Savona a ministro dell'Economia. Non a caso Lega e Movimento Cinque Stelle più volte sono arrivate ad un passo dallo scontro con Bruxelles. Sono episodi come questi probabilmente a determinare il pensiero di Romano Prodi secondo cui, attualmente, il Pd rappresenti la parte politica italiana più europeista.
Un indirizzo che potrebbe essere premiato da quelle che sono le necessità della gente. "C'è bisogno d'Europa e la gente lo sente. Per effetto di Brexit e di tanti avvenimenti degli ultimi tempi, la gente sente che siamo al bivio. L'Italia ci aiuta nella vita di ogni giorno, l'Europa ci garantisce il futuro". A quel punto l'ex presidente del Consiglio sottolinea come per ogni italiano nel mondo ci siano ventidue cinesi, quasi a voler mettere in evidenza quanto piccola sia l'Italia a fronte di realtà ben più ampie.
Prodi critica l'Ue
L'attuale Unione Europa, però, non piace a Romano Prodi. "L'Europa -evidenzia - ha fatto lei una marcia indietro. Abbiamo avuto un periodo e abbiamo ancora lo stato più forte, cioè la Germania, che comanda di più nella Ue. Non siamo più all'Europa bellissima e definita. C'è chi comanda molto più degli altri, questa non è l'anima dell'Europa che vogliamo".
A quel punto per dare vigore al suo discorso cita l'esempio della Grecia che con un atto di solidarietà poteva esser salvata con "due soldi" e, invece, a causa di impellenti elezioni regionali in Germania non si intervenne a dovere.