Il discorso relativo ai gender infiamma spesso il dibattito, anche in uno scenario come "Non è l'arena", trasmissione condotta da Massimo Giletti e in onda su La 7. Protagonisti di uno scambio di battute piuttosto rovente sono ancora una volta l'ex parlamentare transessuale Vladimir Luxuria e Daniela Santanché. Non è la prima volta che le due si beccano su un tema dove hanno una contrapposizione di idee abbastanza forte. La diatriba stavolta riguarda quello che dovrebbe essere il giusto numero dei generi da considerare: secondo la Santanché affermare che sono due equivale a ripristinare la verità, pensiero che ovviamente scatena la reazione di Luxuria.

Al dibattito partecipa anche la giornalista Tiziana Ferrario.

Il dibattito si incendia sul numero dei generi

L'idea di Daniela Santanché secondo cui, per l'appunto, la verità oggettiva riguardo ai generi è che siano solo due genera la reazione di Vladimir Luxuria. La base del ragionamento riguarderebbe il fatto che si tratterebbe di una considerazione resa valida da una lingua italiana che ammette solo la presenza di due generi. Fuori campo si avverte la reazione di Luxuria che tuona: "Un'altra volta", ricordando come solo poche settimane fa le due si erano beccate in maniera abbastanza dura. L'italiano, sempre secondo la militante di Fratelli D'Italia, addirittura non ammette neanche il neutro a differenza di altre lingue.

L'affondo decisivo, però, arriva quando prova a spigare le sue ragioni poggiando il proprio ragionamento su basi anatomiche: "Chi ha i genitali maschili è un uomo, chi ha la vulva è una femmina. Punto". "Questa cultura gender - prosegue - sta mistificando quella che è la nostra natura di valori non negoziabili".

I toni si scaldano

L'intervento di Daniela Santanché suscita naturalmente la reazione stizzita di Vladimir Luxuria e la richiesta di chiarimenti da parte della giornalista di Tiziana Ferrario, le quali vengono accusate di far valere la dittatura del politicamente corretto. "Se Luxuria - tuona la Santanché - vuole fare la donna, benissimo.

Ma per me rimane un maschio". L'idea della senatrice è che per ritenere una persona donna che nasce uomo è necessario l'intervento chirurgico, pensiero che scatena la frecciata di Luxuria: "Peccato che non esiste l'invito a poter operare qualcuno di mentalità, perché sarebbe una grande cosa". "Qui - tuona- non si tratta di transfobia, ma di egoismo".