Nell’ultima puntata di Agorà, il talk show mattutino in onda su Rai 3 condotto da Serena Bortone, si discute, tra le altre cose, del caso Siri, il Sottosegretario leghista accusato di corruzione che sta facendo tremare il governo formato da M5S e Lega. Il premier Giuseppe Conte ha chiesto ufficialmente un passo indietro al fedelissimo di Matteo Salvini, ma la situazione è ancora in stallo, con i 5 Stelle che spingono per le dimissioni e il ministro dell’Interno che ha posto il veto. Tutto, forse, si deciderà dopo le elezioni Europee del 26 maggio.

Intanto, gli avversari politici dell’esecutivo gialloverde vanno all’attacco. È il caso di Pier Ferdinando Casini, senatore iscritto al gruppo Per le autonomie, ma eletto grazie all’accordo con il Pd, e anche del giornalista David Parenzo. I due, in pratica, dal salotto di Agorà accusano i pentastellati di utilizzare due pesi e due misure.

L’ironia di Pier Ferdinando Casini contro il M5S: ‘Io garantista sempre’

È un Pier Ferdinando Casini dal sorriso beffardo e rilassato quello che si accomoda nello studio di Agorà per discutere del caso Siri. L’ex alleato storico di Silvio Berlusconi, da qualche anno divenuto sostenitore dei governi di centrosinistra (Renzi e Gentiloni) e ora rieletto al Senato proprio grazie all’appoggio dei Dem a Bologna, è scatenato contro il M5S.

“Loro sono giustizialisti con gli altri e garantisti con se stessi - dice facendo riferimento ai grillini - E questa, dato che sono un garantista sempre, tutto sommato non è tra le peggiori notizie della settimana.

Voglio dire - prosegue poi nel suo affondo - è importante che ci si renda conto che ogni tanto, prima di emettere delle sentenze, bisogna che…(si interrompe ndr); comunque qui stiamo parlando, in ogni caso, di opportunità politica.

Se questa cosa fosse capitata a qualcuno di un altro governo sarebbe stato impalato”.

L’affondo di David Parenzo: ‘Problema tutto politico per i pentastellati’

Un giudizio tranchant, quello di Casini, che va a fare il paio con quello pronunciato dal giornalista David Parenzo, da sempre sostenitore neanche tanto occulto dei partiti di centrosinistra.

“Quale è la prova regina di tutta questa vicenda? I 30mila euro ci sono o no? - va giù duro il conduttore de La Zanzara insieme a Giuseppe Cruciani - Gli emendamenti che sono stati presentati c’erano, però poi non sono andati avanti.

Il problema però è tutto politico per il M5S - questa la tesi di Parenzo - perché non è che le cose possono cambiare perché ora siete al governo. In passato, per molto meno, contro il sindaco di Roma, Ignazio Marino, è stata scatenata una campagna pazzesca, ma pensiamo a tanti altri ministri dei governi passati. Quindi Conte che cosa aspetta per prendere una decisione? Le elezioni Europee probabilmente, per capire cosa fare”.