La leader di Fratelli d’Italia, giorgia meloni, decide di chiudere la sua campagna elettorale in vista delle Europee di domenica prossima, 26 maggio, dal palco allestito in piazza Matteotti, a Napoli. Di fronte a migliaia di persone (gli organizzatori parlano di 30mila presenze), la romana Meloni, con il suo inconfondibile accento, ha parlato per circa un’ora, alzando molto spesso il tono della voce. Il suo obiettivo preferito è stato, come era logico aspettarsi, il M5S alleato di Salvini nel governo gialloverde. L’intento della Meloni è quello di staccare il leadr leghista dai pentastellati per dare vita ad un governo totalmente sovranista.
Per questo non sono mancati i colpi bassi anche contro il premier Giuseppe Conte. Ma a fare notizia sono le parole durissime riservate dalla pasionaria della destra italiana made in Garbatella nei confronti dello scrittore roberto saviano, accusato in pratica di aver tradito la sua città, Napoli, dopo averla sputtanata con Gomorra.
Il discorso di Giorgia Meloni a Napoli: ‘La camorra fa schifo, Conte non sei John Lennon’
I momenti forse più sentiti del lungo discorso pronunciato da Giorgia Meloni a Napoli sono stati quando la leader di Fd’I ha parlato del problema della camorra. “Da madre dico anche che la camorra fa schifo e che lo Stato le deve dichiarare guerra una volta per tutte - ha dichiarato la Meloni - le guerre si combattono con gli uomini e con i mezzi.
Qui non basta la polizia, qui serve l’esercito. Li andiamo a stanare uno per uno nelle loro case, dobbiamo presidiare ogni piazza, qui serve una legge speciale e l’esercito. Considero vergognosa la retorica anti militarista di Giuseppe Conte - ha proseguito poi prendendosela con il premier Conte - non sei John Lennon e noi pretendiamo rispetto per quei ragazzi tornati a casa in una bara avvolta dalla bandiera tricolore”.
‘Castel Volturno capitale mondiale della mafia nigeriana’
“Basta zone franche, vogliamo sconfiggere la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta, la Sacra corona unita - ha poi proseguito la pugnace Giorgia Meloni - come ci hanno insegnato Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, il generale Dalla Chiesa, don Peppe Diana e tanti altri eroi del nostro tempo.
Vogliamo sconfiggere tutta la mafia e vogliamo sconfiggere anche quelle nuove, quelle straniere. Quelle delle quali nessuno parla, perché guai a dire che alcuni immigrati portano anche la criminalità organizzata. Gli si inceppa proprio il cervello a quelli della sinistra se provano a dire una cosa del genere. Oggi pomeriggio sarò di nuovo a Castel Volturno che rischia di diventare la capitale mondiale della mafia nigeriana. Siamo stati i primi a denunciare il dilagare di questa nuova mafia con i suoi affari: dallo spaccio di droga alla vendita di schiavi e di organi, con i suoi riti, dal cannibalismo ai riti woodoo. Tutti zitti. Tutti girati dall’altra parte”.
L’attacco a Roberto Saviano: ‘Napoli non è solo la camorra rappresentata da Gomorra’
“Il campione dell’antimafia Roberto Saviano - ha puntato poi il dito contro l’autore di Gomorra - ci ha messo anni a dire una parola sulla mafia nigeriana. Probabilmente aspettava che qualcun altro scrivesse articoli e libri sul tema così poteva copiare anche quello. A Napoli c’è la camorra, però Napoli non è solo camorra - prosegue citando le eccellenze della città come l’Università, i cantieri navali e la palestra aperta dai fratelli Maddaloni a Scampia - perché non c’è niente di tutto questo nelle fiction di Gomorra? Davvero Napoli si può rappresentare nel mondo solo per la camorra? Gomorra è stato tradotto in 130 Paesi ai quali abbiamo detto che Napoli era solo la Camorra. Saviano, hai fatto i milioni sputtanando la tua città e poi te ne sei andato a vivere a New York. Non ci venire a pontificare dal comodo attico di Manhattan nel quale ti trovi”.