Il caso del tabaccaio di Pavone Canavese, in provincia di Ivrea, che l’altra notte ha ucciso a colpi di pistola un ragazzo moldavo che tentava di introdursi nel suo negozio, riapre l’infuocato dibattito sulla legittima difesa. Da pochi mesi, infatti, è in vigore la nuova legge fortissimamente voluta dalla Lega di Matteo Salvini, secondo la quale la difesa dovrebbe essere sempre legittima se avviene nella propria abitazione. Naturalmente toccherà ai giudici stabilire se, anche in questo caso, ci sia stato un eccesso di legittima difesa. Ma, intanto, in tv riesplode la polemica.

A parlare dello scottante tema, il conduttore di Quarta Repubblica, Nicola Porro, ha invitato negli studi di Rete 4 il collega Daniele Capezzone, il politico di Forza Italia Andrea Ruggeri, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, la giornalista di sinistra Angela Azzaro, il regista napoletano Gaetano Di Vaio e Dan Peterson, ex allenatore di basket e indimenticata voce di innumerevoli telecronache sportive nel suo inconfondibile slang italo-americano. Ed è proprio coach Peterson a spezzare una lancia in favore di chi decide di difendersi armi in pugno.

Dan Peterson ospite di Quarta Repubblica: ‘Ci ha fatto crescere con il wrestling e con Hulk Hogan’

L’eccitazione per la presenza di Dan Peterson nello studio di Quarta Repubblica, se pur solo in collegamento video, è talmente alta durante la serata di lunedì 10 giugno, che l’esponente di Forza Italia, Andrea Ruggeri, non regge all’emozione e, scantonando per un attimo da quello che è il tema centrale della trasmissione, la legittima difesa, si mette a tessere pubblicamente le lodi del commentatore di wrestling Peterson che “ci ha fatto crescere con le sue meravigliose telecronache” e che lo ha indotto addirittura a farsi un selfie con l’ex campione di lotta made in Usa Hulk Hogan.

Lo scontro Sgarbi-Azzaro e l’intervento di Peterson

Chiusa questa parentesi, si parte a bomba a discutere di legittima difesa. Lo scontro centrale, organizzato come sempre da Porro, è tra Sgarbi, favorevole alla difesa fai da te per difendere il proprio “spazio spirituale” e i propri affetti, che sono anche i ben materiali, e la Azzaro, appostata naturalmente sull’altra parte della barricata, quella buonista.

I due se le danno di santa ragione, alzando la voce e tirando in ballo persino il sacro e il messaggio di Bibbia e Vangelo sul tema della violenza. Posizioni inconciliabili, pro e contro la legittima difesa targata Matteo Salvini, che però non turbano affatto lo scafato Dan Peterson. L’ex allenatore di Virtus Bologna e Olimpia Milano, classe 1936, non fa una grinza di fronte allo scontro Sgarbi-Azzaro e, quando viene chiamato ad esporre la sua opinione, lo fa con una frase breve quanto chiara e diretta. “Essere rapinati è una violenza - dichiara Peterson senza peli sulla lingua - non possiedo una pistola, ma capisco chi la usa”.