"Con l'Europa trattiamo io e Tria". Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, durante il vertice notturno di ieri lunedì 10 giugno, ha "puntato i piedi" e, dopo aver chiesto "carta bianca" ha fatto capire che non esclude la possibilità di dimettersi. Per ora, tra Salvini e Di Maio è tregua armata, ma il leader del Carroccio ha ribadito la sua posizione: "Non vogliamo più soldi dall'Europa. Vogliamo utilizzare meglio i nostri". Poi, ha concluso: "No ad un governo Conte-Moavero-Tria".

L'ultimatum del premier Conte

L'atteso vertice notturno a Palazzo Chigi - tra il premier Conte ed i ministri Di Maio e Salvini - è durato poco meno di due ore.

Iniziato poco dopo le 10 di sera è terminato qualche minuto prima dello scoccare della mezzanotte. Durante l'incontro - il primo dopo le elezioni del 26 maggio - il Presidente del Consiglio ha fatto capire che non ha intenzione di rompere con Bruxelles andando a chiedere di sforare il 3%.

Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno assicurato che obiettivo comune è evitare l'infrazione, ma stavolta, è Conte ad aver segnato il punto. Forse già in settimana ci sarà un incontro con il ministro Giovanni Tria ed i tecnici del Mef per individuare una strategia condivisa per impostare una manovra comune ed evitare, in questo modo, la procedura.

La posta in gioco -la legge di bilancio - è alta e la sua importanza è chiara a tutti e tre i protagonisti.

E, il premier, ha mostrato i denti: "Se i tre miliardi di risparmi derivati da quota 100 e redditto di cittadinanza non basteranno, vedrò io che cosa fare".

I vice premier, però (che dopo mesi e mesi di schermaglie, sono ritrovati uniti a far muro contro Conte) hanno frenato e fissato paletti. "Bisogna assicurare la crescita, il taglio delle tasse ed il diritto al lavoro" ha precisato il leader della Lega: "Non ci sarà alcuna manovra correttiva".

Il malcontento di Salvini

Al termine dell'incontro, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, sono scesi insieme e, di fronte ai giornalisti, si sono salutati con una stretta di mano. "Tutto bene" - ha commentato il leader della Lega: "Il governo va avanti".

Salvini, con i suoi fedelissimi, si sarebbe però sfogato sottolineando che non è per nulla interessato ad un governo che ricalca le gesta di Monti.

Dopo essersi detto d'accordo sul fatto di non offrire pretesti e di abbassare i toni, ha puntualizzato che pretende dall'Ue rispetto nei confronti dell'Italia e volontà di portare avanti una discussione autentica. Il discorso, però. cambierebbe qualora l'Europa si dimostrasse interessata solo a "castigarci a prescindere". Il ministro Salvini, dunque, non vuole offrire margini di trattativa relativamente ad un'eventuale manovra "lacrime e sangue".

Ribadendo - in riferimento ai tanto contestati Minibot - che lui è interessato al risultato ed alla sostanza e non alla forma, ha tranquillizzato gli italiani dichiarando che i loro risparmi non sono a rischio.