Da lunedì comincerà la nuova fase del reddito di cittadinanza. La misura, voluta fortemente dal M5S, prevedeva infatti la riforma dei Centri per l'Impiego e l'impegno a cercare occupazione per tutti i beneficiari non pensionati. Così, dal 2 Settembre, i quasi 705 mila beneficiari saranno convocati per firmare il "Patto di Lavoro" che impegnerà gli stessi nella ricerca di un'occupazione, coadiuvati anche dagli sportelli del Centro per l'Impiego che dovranno proporre loro fino a tre lavori.
La normativa del Rdc prevede infatti che, dopo il rifiuto del terzo lavoro, si perda il beneficio senza poterlo riottenere. Nonostante la crisi di Governo la riforma lavorativa entra, dunque, nel vivo.
Reddito di cittadinanza: ecco chi dovrà lavorare e chi no
Come già accennato sopra, in primis sono esclusi dall'obbligo di lavoro tutti coloro che percepiscono la Pensione di cittadinanza. Sono inoltre esclusi tutti i beneficiari di età uguale o superiore a 65 anni, chi si prende cura di un familiare con grave disabilità e i soggetti non autosufficienti o affetti appunto da disabilità grave. Inoltre, si può richiedere l'esenzione all'occupazione qualora si abbiano figli di età inferiore ai 3 anni al momento della convocazione.
Viene inoltre rinviata la firma del Patto di Lavoro anche per chi ha già un'occupazione a basso salario oppure per chi sta frequentando corsi di formazione professionale (ovviamente previa presentazione della documentazione attestante l'iscrizione e la frequenza a tale corso). Tutti gli altri beneficiari sono tenuti alla stipula dell'accordo pena la perdita del beneficio.
I CPI sono in ritardo nella convocazione per la firma
Il decreto, relativamente al Reddito di Cittadinanza, stabiliva che la convocazione per la firma del Patto di Lavoro doveva avvenire entro 1 mese dall'approvazione del beneficio mentre di fatto, ad oggi, la stessa è stata stabilita con un ritardo di qualche mese. Il problema, che ha causato questo rallentamento, è stato trovare un punto di incontro con i Centri per l'Impiego e le Regioni circa il piano formativo dei Navigator, ovvero di quelle figure che dovranno supportare a livello tecnico gli operatori degli sportelli dei centri per l'impiego.
Al momento la Campania è l'unica regione che non ha aderito alla Convenzione triennale di Anpal Servizi per la gestione dei CpI nell'ambito del Patto di Lavoro.
Dopo la firma cominciano gli obblighi per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza
Dopo aver apposto la propria firma sul Patto di Lavoro, i circa 705 mila beneficiari del reddito di cittadinanza dovranno rispettare gli impegni presi. Tra questi, quello principale è di trovare un lavoro. I Centri per l'Impiego dovranno proporre inizialmente una prima offerta con una distanza non superiore ai 100 Km dalla residenza o comunque a non più di 1 ora e 40 minuti di viaggio con i mezzi pubblici. Qualora la prima proposta non fosse accettata dal candidato si procederà ad un'altra proposta ma, in questo caso, la distanza dal luogo di residenza può aumentare fino a 250 Km. Dopo questa seconda proposta viene meno qualsiasi limite di distanza e l'ultima ricerca di lavoro si estende a tutto il territorio nazionale.
Dopo tre rifiuti si perde definitivamente il reddito di cittadinanza. Tra gli altri oneri vi è quello di prestare lavoro, per almeno 8 ore settimanali, come volontari per il proprio comune di residenza.