Il nuovo governo sostenuto da Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico è stato definito da qualcuno "di responsabilità". Il rischio di andare alle urne già in autunno, come evidenziato da Matteo Renzi, avrebbe comportato seri rischi per il Paese che avrebbe potuto trovarsi ad essere retto da un esercizio provvisorio, con il quale sarebbe potuto essere problematico varare la nuova legge di bilancio e disinnescare le clausole di salvaguardia che comporterebbero l'aumento dell'Iva.
Sarà, pertanto, un compito gravoso quello che spetterà a Roberto Gualtieri, neo Ministro dell'Economia. A parlare di quella che sarà la direzione che potrebbe dover prendere il reggente del Mef, è stato Mario Monti, ospite di La 7 e della trasmissione L'aria che tira. L'ex Premier ha ammesso che uno che occupa la posizione di Gualtieri dovrà essere pronto a prendere posizioni che rischiano di non accontentare la popolazione.
Tria non riconfermato
Il Ministero dell'Economia rappresenta uno dei più delicati compiti assegnati nel nuovo governo. Ci si chiede, ad esempio, perché non sia stato confermato Giovanni Tria.
A esprimere un giudizio sulla cosa è sempre Mario Monti che manifesta dubbi rispetto alla possibilità che il numero uno uscente del Mef avrebbe, eventualmente, accettato. "Siamo sicuri - si chiede il senatore - che sarebbe stato ancora disponibile?". Il riferimento va, evidentemente, al fatto che quando Tria predicava prudenza sulla manovra dello scorso anno, da parte politica c'erano specifici tipi di pressioni, da parte di Salvini e soprattutto di Di Maio, all'interno dell'esecutivo.
Monti dice di non conoscere il carattere di Gualtieri
Mario Monti preferisce, però non sbilanciarsi sull'eventuale bontà della scelta del nuovo Ministro dell'Economia. "Gualtieri - ha evidenziato - ha una formazione storica.
La storia non è meno importante dell'economia per capire come va indirizzato un Paese e l'Europa". Il curriculum politico, ripercorso dal senatore, però, sembra giocare a suo favore: "Gualtieri ha una lunga esperienza di parlamentare europeo e per due legislature è stato alla testa della Commissione economica del Parlamento europeo. Ha fatto parte di gruppi che per il Parlamento hanno concorso a decidere su trattati importanti e adesso sul negoziato della Brexit". Quello che, però, lascia intendere Monti, è che più che i titoli accademici o politici, nel Ministro dell'Economia vadano valutati altri aspetti. Parla, ad esempio, di "primo requisito" quando si sofferma sulle caratteristiche caratteriali.
"Non lo conosco abbastanza - ha detto Monti - per giudicare il carattere, in particolare la capacità di scontentare la gente". Evidente il riferimento alla possibilità che il prossimo titolare del Mef potrebbe essere costretto a far tirare la cinghia agli italiani per far quadrare i conti.