Il voto della piattaforma Rosseau che, in maniera quasi plebiscitaria, ha autorizzato il Movimento Cinque Stelle a dar vita al nuovo governo con il Partito Democratico fa sì che, adesso, si aspetti solo la lista dei ministri del nuovo governo. Come è noto il premier incaricato è quel Giuseppe Conte che ha fatto irruzione sulla scena politica soltanto poco più di un anno fa: la sua figura ha assunto una rilevante centralità, se si considera che dopo essere stato il garante del contratto tra M5S e Lega dovrà fare lo stesso con l'intesa che intercorrerà tra grillini e Pd.

Vittorio Sgarbi, ospite de L'aria che tira, è stato chiamato a dare i voti ai protagonisti delle ultime concitate fasi della scena politica italiana e non ha risparmiato critiche a colui il quale si è auto-definito l'avvocato del popolo.

Il contesto, per Sgarbi, ha reso Conte uno statista

Vittorio Sgarbi, nel dare una definizione del premier, utilizza termini di diverso tenore che si mischiano. "È un bravo ragazzo, un trovatello". Poi con un po' di scherno relativo alla situazione politica generale e alla sua figura evidenzia: "È diventato uno statista". Allo stesso modo lo loda per il livello culturale e lo attacca per qualche strafalcione: "Mi dispiace perché è una persona colta. Non conosce bene la lingua italiana, perché crede che amalgama sia femminile".

Al momento di dargli il voto chiarisce il suo pensiero: "Sono tentato di dargli zero perché non esiste. Credo che possa attraverso quello che si è accreditato per capacità imprevedibile, possa avere anche cinque. Sto sotto la sufficienza, una sua abilità ce l'ha". L'accusa che gli muove è quella di riuscire stare in maniera troppo agevole vicino all'una (Lega) o all'altra parte (Pd) e non manca di delineare i rischi del suo modo di fare "Potrebbe essere travolto dall'eccesso di furbizia".

Conte criticato da Sgarbi per 'bisessualità politica'

Il fatto che, ad esempio, spesso si sia trovato a dover mediare per la Lega con il Movimento Cinque Stelle suggerisce nell'opinione del critico d'arte una bidirezionalità politica che non lo convince, alla luce del fatto che presto dovrà provvedere a fare lo stesso nei rapporti che che ci saranno tra dem e grillini.

"Ho osservato - ha avuto modo di sottolineare Sgarbi - una bisessualità di Conte. Conte è l'amante ideale. Sta da una parte e dell'altra". Alla definizione 'singolare' delle gesta politiche di Conte, il critico d'arte abbina anche perplessità rispetto a chi sarà, eventualmente, la sua nuova figura di riferimento. Se nella Lega la leadership di Salvini era indiscutibile, nel Pd nonostante il segretario sia Zingaretti sembra esistere ancora una forte influenza di Matteo Renzi.

"Con chi si mette - chiede Sgarbi - con Zingaretti o con Renzi? Zingaretti è un fantasma, si mette con Renzi?". A ciò aggiunge anche la considerazione personale che, a suo avviso, il partito è finito e l'esperienza governativa comune sarà per M5S e Pd sarà un'ulteriore occasione di perdita di consenso per entrambi. Secondo Sgarbi, infatti, è sbagliato credere di poter sommare le attuali percentuali dei partiti.