Il nuovo governo ha visto la luce con le nomine di Giuseppe Conte e il giuramento davanti al Presidente della Repubblica. Presto sarà il momento di iniziare a lavorare per il bene dell'Italia, ma questo è anche il momento in cui piovono i commenti su quelle che sono state le scelte del premier incaricato di formare il nuovo esecutivo. Marco Travaglio ha, come al solito, affidato la sua opinione all'editoriale apparso sulla prima pagina de Il Fatto Quotidiano. Nella circostanza ha riservato ironiche critiche a Matteo Salvini, prima di concedersi una lunga digressione in cui ha, tutto sommato, manifestato apprezzamento per il fatto che si sia costituito un governo guidato da una persona, da lui giudicata valente, come Giuseppe Conte e che, pur avendo un programma ancora troppo vago, andrà valutato per il suo operato.
Luci, ma anche ombre quelle evidenziate da Travaglio rispetto a nomine di persone di alto livello e, ad altre, mancate o arrivate che sono destinate a far discutere.
Stoccata di Travaglio a Salvini
È passato più o meno un mese da quando Matteo Salvini ha, in un certo senso, staccato la spina al primo governo presieduto da Giuseppe Conte. Le cose non sono andate secondo i suoi piani, considerato che probabilmente avrebbe preferito chiamare subito gli italiani alle urne per capitalizzare il consenso che gli è stato riconosciuto alle europee e che viene indicato dai sondaggi. Tuttavia, al leader della Lega non resta che occupare i banchi dell'opposizione. Un destino che Marco Travaglio sceglie di descrivere con l'ironia della sua penna pungente.
"Ora, 27 giorni dopo, si aggira - scrive - insalutato ospite per la Val Padana ululando alla luna contro il complotto mondiale ai suoi danni, mestamente agghindato di magliette con la scritta “Polizia locale”, che presto cederanno il posto alle divise da metronotte".
Travaglio soddisfatto per alcuni ministeri, dubbioso su altri
Travaglio, nell'editoriale, ha sottolineato come il suo giornale, da libero quale è, non mancherà di far valere la propria critica su un esecutivo che, a suo avviso, rappresenta comunque il "meno peggio" che si possa avere. Un ragionamento che radica le proprie basi nel fatto, ad esempio, che il giornalista abbia un evidente apprezzamento nei confronti del premier.
Il governo, però, a suo avviso ha un programma ancora troppo "vago", sebbene a questo faccia da contraltare, come sottolineato dal giornalista, che si tratti di "una squadra giovane, incensurata, con novità di eccellenza come la Pisano all'Innovazione, Provenzano al Sud, Catalfo al Lavoro. Definisce, inoltre, 'usato sicuro', scelte come Bonafede alla Giustizia, Costa all'Ambiente e l'ipotesi di Gentiloni alla Ue. Parla, però, di incognite in riferimento alla scelta del prefetto Lamorgese all'Interno e si chiede il motivo per il quale non sia stato scelto Marco Minniti. Secondo Travaglio, inoltre, non giova quello che definisce "imbarazzante endorsement di Lady Bce" sul nuovo Ministro dell'Economia Gualtieri.
Il riferimento va alle dichiarazioni che la designata presidente della Banca Centrale Europea Lagarde ha fatto prima della nomina, benedicendo l'ipotesi che l'Italia si dotasse al Mef di una figura come quella di colui il quale è stato poi scelto.