Bruno Vespa, in un editoriale apparso su Quotidiano.net, ha avuto modo di analizzare lo scenario politico che si sta configurando in Italia. Attualmente tutto si annida attorno a due fronti. Uno è quello dell'opposizione, dove la Lega sembra pronta a riabbracciare Fratelli d'Italia e Forza Italia in quella che potrebbe essere la definitiva ricomposizione del centro-destra in quella che può essere la sua formazione storica. Dall'altro lato, invece, ci sono Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle. Il neonato governo giallorosso, soprattutto nella sua parte dem, vivrà un potenziale snodo cruciale in quelle che saranno le prossime elezioni regionali, dove l'obiettivo è il mantenimento delle storiche roccaforti.

Allo stesso tempo, occorrerà valutare come saranno gestite le eventuali contese politiche quando sarà il momento di andare a scegliere la direzione da intraprendere relativamente a diverse questioni migranti che possono, secondo Vespa, essere racchiuse in due macro-aree: soldi e migranti.

Vespa pone il focus sulla questione migranti

Bruno Vespa, nel suo articolo, ha posto l'accento sul fatto che la gente non è molta attenta a quelle che, eventualmente, sono le possibilità che il Partito Democratico finisca per essere teatro di uno scisma. Alla reale attenzione dell'opinione pubblica ci sono essenzialmente i fatti. Il conduttore di Porta a Porta non ha dubbi nel ritenere che "fatti" possa essere un termine che identifica essenzialmente due temi: immigrazione e soldi.

Sul primo argomento occorrerà capire, secondo Vespa, quale decisione si prenderà alla luce del fatto che esistono all'interno dell'esecutivo due anime: quella pentastellata che non sembra vogliosa di cambiare la linea dei "porti chiusi" e quella dem che, secondo il giornalista, la pensa "all'opposto". La base del ragionamento dem, secondo Vespa, sarebbe finalizzata ai possibili accordi con l'Unione Europea.

"Vediamo - scrive -se e in quali termini l'Europa farà quel che ha sempre rifiutato: l'automatismo nella distribuione dei migranti".

Salvata l'Iva, per Vespa, restano le briciole

Il governo, com'è noto, dovrà andare a breve a scrivere la nuova legge di bilancio. Il primo obiettivo è disinnescare le clausole di salvaguardia che comporterebbero l'aumento dell'Iva.

"I soldi - evidenzia Vespa - sono pochi: salvata l’Iva restano briciole". Si tratta di un presupposto che potrà influenzare le politiche economiche considerato che occorrerà valutare quali categorie l'esecutivo andrà a privilegiare e quali strategie si adotteranno. Orizzonti che potrebbero diventare difficili, considerato che i due partiti hanno opinioni diverse sulle priorità o comunque sulle politiche preferenziali da mettere in campo in materia economica. 'Come - conclude Vespa - disse Badoglio il 25 luglio del ’43, "la guerra continua"... '.