Dal prossimo anno il gasolio potrebbe arrivare a costare quanto la benzina. La prossima legge di bilancio infatti potrebbe parificare le accise per i due tipi di carburanti: un vero colpo per gli automobilisti e gli autotrasportatori. Il governo potrebbe dunque tagliare i 5 miliardi di euro previsti per i sussidi sul diesel.
Le previsioni per il diesel
Leggendo la bozza del decreto ambiente c'è il rischio che il nuovo governo possa intervenire con una mossa che potrebbe rivelarsi impopolare: nella bozza si legge solamente di un taglio ai sussidi dannosi per l'ambiente, che verranno rinviati con la prossima legge di bilancio.
Secondo il Sole 24 Ore la voce più importante riguarda i sussidi per il diesel, che si aggirano quasi a 5 miliardi di euro.
Se venisse ridotta questa agevolazione, ciò potrebbe provocare un aumento del prezzo del carburante per tutti gli automobilisti che guidano un veicolo diesel. Se dunque le accise saranno parificate, aumenterebbero i costi di esercizio: resterebbe però il beneficio legato al minor consumo offerto dal gasolio, che si attesa intorno al 25-30% rispetto ad un veicolo a benzina delle stesse prestazioni.
Gli effetti di questa possibile misura andranno a colpire una minoranza di veicoli diesel, che secondo i dati della fine del 2012, erano 17,3 milioni, a fronte dei 18 milioni veicoli a benzina, con gli altri tipi di alimentazione, come veicoli a gas, elettrici e ibridi sono in tutto circa tre milioni.
Di questa misura si parla già da molti anni, dal primo governo Prodi: il motivo che sta alla base è semplice e ha a che fare con l'emissione di CO2. Il gasolio infatti è un combustibile che presenta un tenere di carbonio maggiore rispetto alla benzina. E quindi, così facendo, si cerca di combattere l'eccessiva emissione di CO2, alla base del riscaldamento globale.
Le proteste
Questa misura, qualora venisse confermata, non sarà sicuramente apprezzata dagli automobilisti e anche dalle associazioni di categoria: Ettore Prandini infatti, presidente nazionale di Coldiretti, ha parlato di attacco all'agricoltura, perché il taglio di questi incentivi causerebbe un aumento del costo del gasolio per i trattori, alimentati soltanto con questo carburante.
Secondo Coldiretti il rischio potrebbe essere quello di mettere fuori mercato i prodotti italiani.
Contrario a questo provvedimento è anche Paolo Uggè, vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto, che ha definito la manovra sulle accise diesel come un autogol. Anche il Codacons protesta vivamente e ritiene che in questo modo le conseguenze diventerebbero catastrofiche non soltanto per chi guida, ma per la collettività tutta: il presidente del Codacons Carlo Rienzi invita il premier Conte a non inserire questa misura nella legge di bilancio, perché i "consumatori di tutta Italia scenderanno in piazza" e potrebbero dar vita a proteste simili a quelle dei gilet gialli francesi.