Zingaretti aveva annunciato che, in vista dell'intesa con il Movimento Cinque Stelle, il nuovo esecutivo giallorosso avrebbe tracciato una linea di discontinuità rispetto a quelle che erano state le politiche messe in atto. Il riferimento andava naturalmente a buona parte delle politiche sostenute dalla Lega e con discreta probabilità si riferiva anche e soprattutto al modo di fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione. Non è un mistero che, con il Pd al governo e il Carroccio all'opposizione, sulla politica governativa italiana soffi un vento maggiormente europeista.
L'ipotesi più accreditata riguardo ai flussi migratori è che presto venga interrotta la scelta dei "porti chiusi" alle Ong in nome di una possibile e nuova intesa europea sulla redistribuzione dei migranti. Matteo Salvini, però, nelle ultime ore ha rilasciato dichiarazioni che gettano, dal suo punto di vista, sospetti su quelli che sarebbero già gli accordi tra l'attuale governo e altre realtà non citate.
Salvini segnala l'aumento del numero degli sbarchi
Matteo Salvini, com'è noto, non occupa più la posizione di numero uno del Viminale. C'era attesa di capire in che modo sarebbe stata raccolta la sua eredità dai suoi successori, con testa il nuovo Ministro Lamorgese. Salvini basandosi su alcuni dati evidenzia che, al momento, si sarebbe già invertito il trend che, durante la sua gestione, aveva fatto segnare un vistoso calo di arrivi nei porti italiani "Dal cambio del governo - ha evidenziato - si sono triplicati gli sbarchi:, +300%".
Il leader della Lega non ha avuto parole tenere nei confronti di chi adesso gestisce la cosa: “O non sono capaci o sono ipocriti. Basta guardare i numeri".
Salvini parla di confini svenduti da Conte
Tra le accuse che Matteo Salvini muoveva al Partito Democratico c'era quello che, durante il governo 'dem', era stata barattata flessibilità sui conti pubblici con la disponibilità italiana a fronteggiare quasi in solitudine il problema migranti.
Per certi versi, il sospetto che il leader della Lega lancia nei confronti del premier Giuseppe Conte sembra essere dello stesso tenore. "Mi sembra chiaro - ha detto in un'intervista video diffusa da Libero Quotidiano - che Conte abbia svenduto i confini italiani per qualcos'altro". E poi torna a difendere il suo lavoro. "Le parole - ha evidenziato - rimangono parole, i fatti dicono che dopo diciotto mesi settembre 2019 è il primo dove gli sbarchi aumentano.
C'è gente che non è capace di fare il suo lavoro in questo governo". Si attende adesso di capire quale sarà eventualmente la replica delle parti chiamate in causa e come il nuovo governo si approccerà al tema dell'immigrazione.