Da lunedì potrebbe non essere così scontato che mafiosi e terroristi, colpevoli di numerosi omicidi e stragi, debbano scontare la propria pena in carcere. Infatti, la Grande Camera di Strasburgo si pronuncerà sull'ergastolo ostativo, altrimenti conosciuto con il termine 41bis dell'ordinamento penitenziario, uno strumento tanto prezioso quanto importante, fortemente voluto da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

L'appello di Luigi Di Maio

Con un lungo post su Facebook il Ministro degli Esteri e leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, fa sapere che nei prossimi giorni la Grande Camera darà il verdetto sul ricorso fatto dal governo contro la sentenza della Corte Europea dei diritti umani, la quale ha asserito che l'ergastolo ostativo violerebbe i princìpi della dignità umana.

In tal caso ci sarebbe un rischio fin troppo elevato che, per strada, ci potremmo imbattere in qualche "boss" mafioso o terrorista, soggetti violenti e pronti, a giudizio del pentastellato, ad avviare un'infinita serie di ricorsi.

Il 41bis, una formidabile intuizione di Falcone e Borsellino, è lo strumento che ha permesso di fronteggiare e ostacolare il fenomeno mafioso. Di conseguenza, se la Grande Camera dovesse allinearsi sulla posizione espressa dalla Corte Europea si andrebbe a depotenziare un medium giudiziario dei cui benefici non gode soltanto il nostro Paese, ma l'Europa intera. "È doveroso - conclude il capo della diplomazia italiana - aprire una seria riflessione, lo dobbiamo alle troppe vittime di Mafia e terrorismo che hanno perso la vita senza nessuna colpa".

Di Matteo: 'In ballo ci sono la Giustizia e il rispetto'

A schierarsi dalla parte di Luigi Di Maio sono Alfonso Bonafede, il Ministro della Giustizia, che non riesce a nascondere il suo lato più preoccupato, e il magistrato Antonino Di Matteo, per il quale la conseguenza più immediata dell'eliminazione del 41bis è il ritorno al comando dei capimafia, nonché la riaffermazione del loro potere.

In ballo non c'è soltanto la Giustizia, bensì anche il rispetto delle vittime e quello delle loro famiglie: solo chi decide di collaborare può usufruire dei benefici giudiziari, chi non intende farlo è giusto e doveroso che sconti la pena.

Cosa stabilisce l'ergastolo ostativo

L'ergastolo ostativo, o 41bis, stabilisce che chiunque sia condannato appunto all'ergastolo per reati di mafia e/o di terrorismo non possa godere dei benefici finanziari, soprattutto della liberazione condizionale, se non ha scelto di collaborare con la Giustizia e se non ha dato prova di una rieducazione.

Tutto comincia con il ricorso presentato alla Corte Europea dei Diritti Umani da Marcello Viola, un ergastolano condannato per associazione mafiosa, omicidi plurimi, occultamento di cadavere, possesso di armi illegali e sequestro di persona, che dal 2000 si trova in regime 41bis. Il ricorso è stato accolto dalla Corte, la quale ha inoltre censurato il comportamento dell'Italia. Da qui il paradosso, in quanto la stessa Corte ha più volte condannato il nostro Paese per non aver tutelato sufficientemente le vittime, per non aver preso le adeguate misure preventive e protettive contro chi si era dimostrato capace di delinquere.