Diego Fusaro nel mese di settembre è salito alle cronache per essere stato scelto dal nuovo movimento politico Vox come proprio ideologo. Un partito che si ispira ad idee sovraniste, socialiste e non liberiste che avrà nel filosofo un punto di riferimento, pur non essendo quest'ultimo iscritto. Il movimento non ha alcun tipo di legame con l'omonimo Vox spagnolo, ispirato ad idee di destra e, qualche settimana fa, è stato interessato da un provvedimento di ban temporaneo su Facebook che ha fatto rumore. Diego Fusaro si è concesso in una lunga intervista al giornale on line ilsussidiario.it in cui, tra gli altri argomenti, è tornato a parlare di Lega e Movimento Cinque Stelle.

Si tratta delle due forze politiche che componevano quel governo gialloverde che aveva il suo gradimento. Lui stesso lo aveva definito un "laboratorio" in cui si mischiavano il sovranismo del Carroccio e l'ideologia "socialisteggiante" (aggettivo da lui coniato) dei pentastellati.

Fusaro era estimatore del governo gialloverde

Nel corso dell'intervista vengono richiamate alcune dichiarazioni di Paolo Becchi in cui veniva messo in rilievo il fatto che il governo gialloverde avesse il sovranismo collante, ma una parte sociale derivante dal M5S e una identitaria assicurata dalla Lega. La caduta dell'esecutivo trova una lettura particolare di Diego Fusaro. "L’obiettivo del sistema - afferma il filosofo - era dissolvere quest’esperienza, e far suicidare i 5 Stelle nelle sinistre cosmopolite e la Lega nella destra berlusconiana".

Fusaro, inoltre, ha più volte evidenziato come il primo esecutivo presieduto da Giuseppe Conte sia finito per essere scomodo a livello internazionale per la direzione politica ed economica che aveva preso.

Fusaro parla di ordini provenienti dagli Usa

Riguardo, invece, a quelli che sarebbero stati gli autentici motivi della rottura, Fusaro mostra una certa riluttanza ad accettare quelle che sono state le motivazioni rese ufficiali.

A suo avviso, secondo quelle, si rischierebbe di finire per ritenere Salvini 'demente" (parole sue). Il filosofo manifesta il pensiero secondo cui, invece, il leader della Lega possa essere considerato "scaltro". La manovra di staccare la spina al governo avrebbe, nel pensiero di Fusaro, una matrice estera. "Ha ricevuto - afferma - ordini precisi da Washington, da cui era stato convocato pochi giorni prima".

Fusaro sottolinea come il Russiagate fosse stato orchestrato dagli americani e stesse, di fatto, per esplodere in mano al numero uno del Carroccio. "Il governo gialloverde - evidenzia - stava facendo benissimo, aveva pestato i piedi a Washington e aperto a Russia e Cina. Questo non gli è stato perdonato".