Sono toni particolarmente ruvidi quelli che hanno caratterizzato l'intervento di Carlo Giovanardi all'interno della trasmissione di Radio 24 "La Zanzara". L'ex Ministro è stato protagonista di uno scontro dialettico piuttosto duro con i conduttori della trasmissione, Giuseppe Cruciani e David Parenzo: il tema è la sentenza che ha visto la condanna di tre carabinieri per l'uccisione di Stefano Cucchi. In passato Giovanardi si era caratterizzato per aver fatto parte della schiera di persone che aveva mantenuto un atteggiamento particolarmente garantista nei confronti degli appartenenti all'Arma dei Carabinieri coinvolti nella vicenda.
Nel corso del suo intervento sono volate parole grosse e il politico ha sottolineato come non si senta di dover chiedere scusa di nulla per quella che, al momento, è stata l'evoluzione dei fatti raccontata dallo sviluppo processuale.
Giovanardi respinge al mittente le accuse
Giovanardi è stato interpellato su come, eventualmente, è cambiato il suo pensiero dopo l'ultima sentenza sul caso Cucchi: "Ho intenzione di dire le cose - ha detto - che ho sempre ribadito". Poi spiega la sua tesi: "Ho grande rispetto dei processi. Il procuratore generale ha scritto testualmente che non c'è nessuna relazione fra le supposte percosse e la morte di Cucchi, perché l'ultima perizia ha detto che bastava gli avessero dato da bere e si sarebbe salvato"".
Particolarmente duro è stato l'approccio di David Parenzo nei confronti dell'ospite telefonico"Lei è stato sempre dall'altra parte, c'era una famiglia che chiedeva verità e lei diceva st...". Giovanardi, noto per le sue posizioni irremovibili e proibizioniste nel contrasto agli stupefacenti, è chiaro e respinge le accuse: "Sono sempre stato dalla parte di uno che aveva la competenza dell'antidroga e delle migliaia di persone decedute per overdose.
Sono stato sempre stato dalla parte di chi combatteva la droga. Non ho mai, però, detto una parola contro la famiglia di Cucchi".
Quando gli si pone il problema che forse la famiglia andava aiutata come hanno fatto altre figure, evidenzia: "Guardi che la famiglia di aiuti ne ha avuti fra film e sceneggiate. Non credo siano mancati appoggi".
Giovanardi non sente di dovere chiedere scusa
Parenzo, a quel punto, tira in ballo il fatto che i vertici dei Carabinieri si siano prodigati a offrire le proprie scuse ai congiunti di Cucchi. I toni si fanno nuovamente duri e lo stesso conduttore chiede a Giovanardì: "Basta ca..., devi dirmi perchè?". L'ex Ministro risponde in maniera piccata all'interlocutore: "Urla poco. Il processo contro gli ufficiali dei Carabinieri deve ancora cominciare e il signor Parenzo sta linciando ufficiali dei Carabinieri prima che cominci il processo".
A Giovanardi gli si chiede se, a questo punto, si senta di dover chiedere scusa: "Se voi mi spiegate di cosa devo chiedere scusa. I magistrati hanno dimostrato ed è stato scritto che quello che ho detto è sempre vero e corrisponde agli atti giudiziari, a chi devo chiedere scusa?".
Infine, in Giovanardi c'è voglia di aspettare nuovi gradi di giudizio: "Io che sono un uomo delle istituzioni, ho giurato fedeltà alla Repubblica Italiana e alla Costituzione dove c'è scritto che uno non è colpevole fino ad una sentenza passata in giudicato, il giudizio lo do davanti a sentenza definitiva".