Il Meccanismo Europeo di Stabilità, convenzionalmente chiamato Mes, è uno dei temi che, in queste ore, sta rendendo incandescente il clima politico, tanto che a Palazzo Chigi è stato convocato un apposito vertice di maggioranza. Nel corso della trasmissione Unomattina, sempre il Mes è diventato l'oggetto di un duro attacco politico di Matteo Salvini nei confronti del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il leader della Lega ha criticato la possibilità che parte dell'economia italiana possa finire sotto il controllo di un qualche organismo europeo in ragione delle nuove regole sul Mes; Salvini addirittura lancia l'idea che Conte abbia potuto accettare le nuove proposte di riforma per "mantenere la poltrona", cosa che rischierebbe di configurare, a suo avviso, addirittura il reato di alto tradimento.

Per Conte la Lega sapeva tutto del negoziato

Quello che preoccupa Salvini o altri oppositori del governo è che la riforma del Mes potrebbe, per i paesi in una situazione difficile come l'Italia, portare ad una sorta di controllo delle strategie economiche nazionali per potere accedere al così detto Fondo Salva Stati, che esiste dal 2011 ma è oggetto di una serie di possibili cambiamenti. Conte aveva risposto alle prime polemiche sottolineando come si sapesse, Salvini per primo, che era in corso un negoziato che durava da almeno un anno, considerato che era stato un tema affrontato in almeno quattro incontri con presenti i vertici della Lega quando facevano parte della squadra di governo. "Lo stesso partito - aveva sottolineato il premier all'Ansa - che partecipava a vertici di maggioranza sul tema scopre l'esistenza del Mes e grida allo scandalo: questo è un atteggiamento irresponsabile".

Salvini nella prima replica immediata aveva evidenziato come, in ogni caso, la Lega avesse manifestato sempre contrarietà alla riforma del Mes. "Cosa teme - si leggeva in una nota, diffusa sempre dell'Ansa - il presidente del Consiglio? Ha forse svenduto i risparmi degli italiani?".

Salvini pronto a confronto televisivo

Salvini ha inteso, comunque, rispondere nuovamente per le rime alle parole del Presidente Conte, sottolineando di essere pronto ad un qualsiasi dibattito televisivo con il premier.

"Se viene qui - ha detto ad Unomattina - fa la figura del bugiardo o dello smemorato, sono pronto quando vuole". Ma l'affondo più grave arriva nelle parole riportate da Repubblica e pronunciate ai microfoni di Unomattina dal numero uno del Carroccio: "Non vorrei che Conte avesse venduto la nostra sovranità per tenersi la poltrona.

Se così fosse, sarebbe alto tradimento e, in pace o in guerra, è un reato punibile con la galera". Non si tratta ovviamente di un'accusa, ma quantomeno della sollevazione di un sospetto destinata a far discutere. Quello che è certo è che i rapporti tra Salvini e Conte sono ormai lontanissimi da quando i due erano rispettivamente vice premier e premier di uno stesso governo.