Il deputato del Movimento 5 Stelle Giorgio Trizzino ha accusato il Ministro Fioramonti di usare la scarsità di fondi come una scusa per andarsene. Inoltre lo ha sfidato a dimostrare la sua buona fede provvedendo a restituire parte dei suoi stipendi al Movimento. Era nell'aria ma tutti facevano finta di non crederci, perché il Ministro Fioramonti aveva già annunciato che si sarebbe dimesso. Avrebbe voluto una maggiore attenzione: "Servono due miliardi per la Scuola e almeno uno per l'Università" aveva dichiarato già dal giorno del suo insediamento con il secondo Governo Conte.

"Lo dico da ora, se non ci saranno, io mi dimetto", queste le parole di sfida che evidentemente il Governo non ha recepito in tempo utile. Nel suo post su Facebook il Ministro dell'Istruzione ha dichiarato che ci sarebbe voluto più coraggio, visto che quando si vuole si riescono a recuperare milioni di euro da un giorno all'altro, mentre la Scuola e l'Università sono lasciate in fondo alla lista senza finanziamenti adeguati.

Trizzino attacca Fioramonti sulle mancate restituzioni di stipendio

Il deputato del Movimento 5 Stelle Giorgio Trizzino ha attaccato apertamente Lorenzo Fioramonti per non aver mantenuto la promessa di restituire parte del suo stipendio come fanno tutti - o quasi - i parlamentari pentastellati.

Dal sito pubblico "rendiconto.it" si può chiaramente controllare quali e quanti siano i deputati che omettono di versare la loro quota mensilmente, e per quanto riguarda Fioramonti i versamenti mancano da gennaio di quest'anno. Secondo Giorgio Trizzino queste dimissioni avrebbero il sapore di una fuga, se il Ministro non dovesse onorare al più presto le promesse fatte agli elettori dei Cinque Stelle.

Le reazioni dei colleghi in Parlamento a favore e contro

Stefano Fassina, deputato di Liberi e Uguali, ha confermato la piena solidarietà a Lorenzo Fioramonti, pubblicando un "sincero ringraziamento per la sua determinazione e coerenza". Stessa linea da parte di Rossella Muroni, che ha affermato: "Dimettersi non è arrendersi, è coerenza".

C'è chi resta più o meno neutro, come Carlo Calenda, che ha detto che non sentirà la mancanza di Fioramonti ma condivide l'urgenza dei problemi che riguardano la scuola. Da Italia Viva arriva il commento di Gianfranco Alibrandi: "Chi lascia il campo di battaglia dimostra il suo livello di coraggio" e sullo stesso tono la Ministra Dadone del M5S "Se hai coraggio, non scappi".

Dai banchi dell'opposizione, come si può immaginare, le reazioni sono state tutte avverse, a cominciare da Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia, che considera Fioramonti il responsabile delle micro tasse su zucchero e plastica. Dalla Lega di Salvini si è espresso Mario Pittone, evidenziando a suo dire il comportamento poco coerente del Ministro dell'Istruzione che ha deciso di dimettersi dalla sua carica continuando però ad assicurare appoggio al Governo Conte bis.