Pochi fondi alla scuola e il Ministro dell'Istruzione si dimette. Questo è il sunto del motivo che ha portato Lorenzo Fioramonti a lasciare la squadra di governo presieduta da Giuseppe Conte. Una vicenda che ha animato i giorni di festa a cavallo del Natale e che ha suscitato una serie di reazioni. Tra queste c'è il commento di Nicola Porro che, nel corso della sua quotidiana rubrica Zuppa di Porro del 27 dicembre, ha avuto modo di sottolineare come questa scelta non sia una perdita per il Paese, bensì una fortuna.
Per Porro, Fioramonti ha semplicemente mantenuto la parola
Nicola Porro, nel corso del suo intervento, ha avuto modo di ripercorrere le tappe che hanno portato alle dimissioni del Ministro Fioramonti. Un fatto che, a suo avviso, non può essere considerato una iattura per lo Stato. Il suo commento è stato piuttosto netto: "Dico io: per fortuna, per il bene del nostro Paese". Ha ricordato come il protagonista dei fatti avesse dichiarato che avrebbe fatto un passo indietro qualora, attraverso la manovra finanziaria, non fossero stati destinati almeno tre miliardi al Ministero di cui è stato reggente nei suoi mesi di militanza nel governo giallorosso.
L'unica nota positiva che ha riconosciuto all'ormai ex titolare del dicastero dell'Istruzione è quello di aver mantenuto fede alle sue parole.
"Se - ha evidenziato Porro - Fioramonti non si fosse dimesso dopo tutto quello che aveva detto, gli avremmo fatto un mazzo così noi che non amiamo questo governo. Ha semplicemente fatto quello che aveva detto".
Il giornalista ricorda ciò che ritiene negativo dell'ex Ministro
Nicola Porro, leggendo i giornali, ha manifestato anche un certo dissenso rispetto alla posizione del Movimento Cinque Stelle.
Si mormora, infatti, che Fioramonti potrebbe lasciare il movimento grillino. Dai pentastellati si starebbero levando voci che lo invitano a restituire le cifre pattuite con ciascun parlamentare. Per il giornalista, però, al momento mischiare i due discorsi non avrebbe senso: "Lui è in larghissima compagnia con altri deputati e senatori che non hanno pagato la piattaforma Rousseau.
Ma cosa c'entra una cosa con l'altra? Non c'è nessuna relazione sul fatto che si sia dimesso per motivi politici".
Quella che, però, sembra una difesa di Fioramonti non lo è affatto. Nel corso del suo intervento, Porro ha posto l'accento su una serie di idee dell'ex Ministro, su cui ha manifestato il più totale dissenso. Dall'ormai famigerata tasse sulle merendine per sovvenzionare la scuola, all'ipotesi di boicottare Israele. E c'è anche spazio per ricordare una frase dell'ex membro del governo su un altro parlamentare: "Una bella Italia sarebbe Brunetta preso a manganellate dai Carabinieri". "Uno così - ha tuonato Porro - non dovrebbe fare neanche il parlamentare".